È dedicata alla Libertà la 69ª Sagra Musicale Umbra. Una rassegna che fa parte del nostro patrimonio culturale non solo per la musica che vi si esegue – dice Anna Calabro, presidente della Fondazione Perugia Musica Classica – ma anche per i luoghi in cui si svolge, intrisi di spiritualità e di storia. Sulla dedica, il direttore artistico Alberto Batisti aggiunge che nasce da due precise suggestioni. La prima proviene dal
Pater noster, il testo scelto dal cardinal Ravasi anche come tema del secondo Concorso di composizione sacra. Le ultime parole della preghiera recitano «Libera nos a malo»: il male che affligge l’umanità. La seconda suggestione deriva da un anniversario dell’evento che forse incarna l’ultimo capitolo di quell’eredità sinistra: i 25 anni dalla caduta del muro di Berlino. Insomma il tema della Libertà sarà coniugato nei diversi significati sacri e profani. In piazza della Repubblica a Perugia, il pomeriggio del 6 settembre, sarà eseguito un programma di canti e musiche della Rivoluzione francese (Cherubini, Gossec e loro contemporanei), mentre la sera, al teatro Morlacchi, Renè Jacobs dirigerà la Akademie fur Alte Musik di Berlino in un grandioso frutto della cultura illuminista, il
Ratto dal serraglio di Mozart. I due momenti centrali del progetto sono un concerto a Montefalco in cui il Coro del Maggio musicale fiorentino eseguirà
La mort d’un tyran di Milhaud, i
Canti di prigionia di Dellapiccola e
La mort de Marie Antoinette di Dussek, e un recital del St.Jacob’s Chamber Choir di Stoccolma che a San Gemini canterà la
Figure humaine di Poulenc. Altri concerti, a Torgiano (musica sacra inglese dei tempi di Elisabetta I), a Castel Rigone (arie di Mozart), a Perugia, nella chiesa di San Bevignate (musica tradizionale turca), ed a Gubbio (temi violinistici di Paganini e Viotti). A proposito del Premio 'Francesco Siciliani', un’iniziativa sposata con entusiasmo dal cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, in quanto arricchisce il patrimonio musicale della liturgia con un contributo contemporaneo e di grande respiro, sono ben 146 le partiture arrivate da tutto il mondo per partecipare a questa seconda edizione: 115 dall’Europa, 14 dalle Americhe, quattro in rappresentanza dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. «Il Concorso – precisa il cardinale – intende perseguire l’incontro tra la musica contemporanea, con la sua nuova grammatica, e il sacro, che ha canoni, testi e temi propri: dunque promuovere questa sinergia. Se per la prima edizione avevo suggerito come testo il Simbolo degli Apostoli, per la seconda edizione i musicisti si confronteranno sul
Pater Noster». Ravasi sarà presente sabato 13 settembre alle ore 17 presso l’Università per Stranieri di Perugia per tenere una Lectio Magistralis sul tema 'Libera nos a malo - La libertà', mentre la sera consegnerà presso la Baisilica Superiore di San Francesco ad Assisi il premio al vincitore del Concorso. La Giuria internazionale, presieduta da Morricone, è formata da Gary Graden, direttore del Coro della Cattedrale di Stoccolma e del St. Jacob’s Chamber Choir, Vincenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, Filippo Maria Bressan, direttore d’orchestra e di coro, Alberto Batisti, direttore artistico della Fondazione Perugia Musica Classica - Sagra Musicale Umbra. Il segretario artistico è Marcello Filotei, compositore e critico musicale. Domenica 14 settembre alle 11.30 nella Cattedrale di San Lorenzo il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, presiederà una solenne concelebrazione eucaristica che sarà accompagnata dalla Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco di Assisi diretta da Padre Giuseppe Magrino. Completano il cartellone della Sagra Musicale Umbra i due Concerti della
Musica della Speranza (l’11 settembre al Complesso penitenziario di Capanne e il 10 al Sodalizio di San Martino): un appuntamento che ha scelto di creare uno spazio in cui il valore universale della musica possa intrecciarsi con quello altrettanto universale della solidarietà verso chi vive situazioni socialmente dolorose.