mercoledì 12 febbraio 2014
Duro monito nella relazione: «Più oculatezza a partire dalle produzioni più ricche come il Festival di Sanremo e la fiction». Occorrono anche «maggiori misure per contrastare l'evasione del canone»
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La Corte dei Conti, come un saggio padre di famiglia, chiede alla Rai di ridurre i costi e gli sprechi. «A partire dalle produzioni più ricche come il Festival di Sanremo e la fiction».La relazione sul controllo sulla gestione finanziaria dell'azienda per il biennio 2011-2012 non lascia dubbi. Nel 2011 - ricorda la Corte - «la capogruppo ha chiuso il bilancio con un utile di 39,3 milioni di euro, mentre nell'esercizio 2012 con una perdita di 245,7 milioni di euro». Nel biennio «si è registrato lo sbilancio negativo tra ricavi e costi della produzione, nella misura di 23,3 milioni di euro (2011) e di 215 milioni di euro (2012), segnale preoccupante per la situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Rai».Sul fronte dei ricavi, l'introito da canone «ha rappresentato circa il 60,5% (il 68% nel 2012) del totale delle entrate aziendali, contro circa il 31,3% (26% nel 2012) della pubblicità e circa l'8,2 % (il 6% nel 2012) degli altri ricavi». L'entrata da canone «è rimasta notevolmente compromessa dalle crescenti dimensioni dell'evasione, stimata nel biennio nell'ordine del 27% circa, superiore per quasi 19 punti percentuali rispetto alla media europea». In flessione anche il ricavo da pubblicità, che «si è attestato in 965 milioni di euro nel 2011 e in 745,3 milioni nel 2012».Il costo del personale, «cresciuto nel 2011 del 2,7%, si è ulteriormente incrementato nel 2012 anche in ragione di un accantonamento di 62 milioni» per il piano di esodo agevolato. Quanto ai costi di produzione, è il monito della Corte, «appare indispensabile una loro sostanziale riduzione, in particolare per quelli riconducibili al festival di Sanremo, alle fiction e alla programmazione finanziata con fondi diversi da quelli derivanti dal canone».Pur riconoscendo che l'esito della gestione 2011 è stato "in generale positivo", nella Relazione si sottolinea che la Rai "non ha ancora perfezionato un rigoroso piano di razionalizzazione e contenimento dei costi, tanto più necessario avuto riguardo ai negativi risultati delle gestioni precedenti e del 2012. In sintesi è mancata una manovra che potesse consentire di contrastare il sensibile calo dei ricavi, riducendo drasticamente e razionalmente i costi della gestione". Di qui l'esigenza di assumere tutti gli interventi "più idonei per mantenere sotto stretto controllo l'andamento del costo del lavoro e degli oneri connessi, sia per la Società che per il Gruppo" e la necessità di "promuovere efficaci interventi finalizzati a contrastare l'evasione dal pagamento del canone, adottati o anche solo pianificati nel corso del biennio in rassegna, in particolare per il canone speciale».
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