Tutto in un secondo. Quello che corre tra la gioia del Barcellona e lo sconforto del Chelsea che vede sfuggire in pieno recupero la finale di Champions League di Roma per una fucilata all’incrocio di Iniesta. E accende la polveriera a bordo campo con l’arbitro inseguito dagli inglesi, infuriati per un paio di rigori negati.Era tutto già scritto: una semifinale dominata dal Chelsea che all’andata aveva avvolto nella sua rete i catalani e al ritorno aveva affondato subito il colpo di grazia con una stoccata imparabile di Essien. Una finale che regalava il secondo derby consecutivo con il Manchester del divo Ronaldo: la replica in carta carbone della sfida di un anno allo stadio Lužniki di Mosca, quando uno sciagurato rigore fallito da Terry consegnò la coppa agli uomini di Alex Ferguson. Ieri sera se possibile la beffa è stata ancora più forte per un Chelsea impeccabile che ha aggredito subito il Barcellona delle meraviglie, arrivato a Londra sull’onda dello storico 6-2 sul campo del Real. Ma a parte qualche affondo del solito Messi in campo allo Stamford Bridge s’è vista una sola squadra: i Blues di Hiddink, tecnico part-time, arrivato a un passo dalla grande impresa.Tutto scritto sino al minuto ’93 quando il tiro della disperazione di Iniesta trova l’incrocio dei pali dove Cech non può arrivare e confeziona il più beffardo dei pareggi (il Barça va in finale con lo 0-0 dell’andata). Ma sull’esito della sfida pesano moltissimo le sviste dell’arbitro norvegese Ovrebo che nega almeno due rigori agli inglesi. E a fine gara si scatena la furia del Chelsea: alcuni giocatori hanno accerchiato il direttore di gara, che è stato scortato dagli steward negli spogliatoi. Didier Drogba è stato trattenuto a stento dai dirigenti del suo club, poi si è rivolto verso le telecamere gridando: «Tutti hanno visto». Il centravanti ivoriano si riferisce ad un episodio all’ultimo minuto (fallo di mano in area), ma già in precedenza il Chelsea aveva reclamato due rigori, per una caduta di Drogba in area nel 1° tempo e un fallo di mani di Piquè nel secondo.Il Barcellona in finale all’Olimpico, con pochissimo merito, troverà il Manchester di Ronaldo che prepara l’assalto al quarto titolo della stagione (e c’è ancora la Premier dove è saldamente in testa). Al Chelsea, bello e dannato, resta solo l’onore di aver messo alle corde i leoni di Spagna. Sino a quell’ultimo secondo in cui tutto è stato capovolto.