Era il 14 dicembre 1972. Regione lunare di Taurus Littrows, un panorama spettacolare circondato dalle grigie montagne lunari. «Qui l'uomo ha concluso la sua esplorazione della Luna con il Programma Apollo... siamo venuti in pace a nome dell'Umanità». La voce, un po' affannosa, un misto tra la stanchezza di tre giorni di dura escursione lunare a piedi e con la jeep, e con un po' di emozione, era quella di Eugene Andrew Cernan, il comandante dell'Apollo 17, l'ultima spedizione lunare Apollo: «Eravamo stanchi, ma ero molto, molto emozionato, lo confesso...», ci confidò Gene Cernan in una delle occasioni in cui l'abbiamo incontrato.
Sempre gentile e disponibile, un viso segnato da rughe con una somiglianza, forse un po' vaga con Clint Eastwood, Eugene Cernan è stato un grande astronauta dell'epoca iniziale della corsa spaziale e della gara alla Luna: «Piacere, mi chiamo Gene Cernan», ci disse durante il nostro primo incontro, presentandosi come una persona qualsiasi. Invece era un uomo che aveva viaggiato due volte fino alla Luna, prima toccandola con un dito e poi sbarcandovi sulla superficie.
«Vidi partire in Tv il primo razzo con Alan Shepard - ci disse Cernan - Era il 1961, e tre settimane prima c'era stato il volo di Gagarin... la gara spaziale era aperta. Ed era la nuova frontiera, anche per l'uomo. Io ero pilota collaudatore della Us Navy, ma capii che era quello il volo e l'avventura che volevo intraprendere. Tra l'altro, la Nasa cercava piloti collaudatori, civili o militari. Per cui...».
Il Capitano Eugene Cernan è deceduto lunedì 16 gennaio. Le sue condizioni di salute erano diventate critiche dopo un ictus che lo aveva colpito lo scorso settembre. Gene è stato, con Apollo 17, l'ultimo uomo a lasciare le impronte dei propri scarponi sulla Luna. E se Neil Armstrong aveva aperto un'era, come primo uomo sulla Luna, lui chiuse l'epopea Apollo al comando di una missione record con quel discorso fatto subito prima di risalire sulla scaletta del modulo lunare dell'Apollo 17. Un discorso che ricordava molto quello di Armstrong e Aldrin, ma che rappresentava la chiusura degli sbarchi lunari.
«Quel giorno che siamo partiti dalla Luna con Jack - ci raccontò Gene - sapevamo che sarebbe trascorso un bel po' di tempo prima che altri uomini tornassero sulla Luna. Ma non pensavamo che sarebbe trascorso tutto questo tempo. Alla fine del 1972 già la situazione era cambiata, il budget Nasa non era più quello degli anni sessanta, erano state cancellate tre missioni Apollo. Ma immaginavamo entro gli anni duemila un ritorno alla Luna, con nuove missioni, una base permanente e magari con un programma già dettagliato per conquistare Marte. Invece, almeno per ciò che concerne l'esplorazione umana dei pianeti, abbiamo fatto un passo indietro».
Non aveva mai risparmiato critiche alle istituzioni, Gene. Nel 2010, assieme a James Lovell (Apollo 8 e Apollo 13) e al primo uomo sulla Luna, Neil Armstrong, fu la colonna portante di dure critiche all'Amministrazione americana che voleva cancellare e ridimensionare molti programmi di rilievo. Riuscirono nell'intento, ed è anche merito loro se adesso la Nasa sviluppa il nuovo super razzo Sls, la navicella Orion e altri progetti per il futuro dell'esplorazione del cosmo.
Astronauta Nasa dal 1963 al 1976, Cernan avrebbe dovuto compiere 83 anni in marzo. Ed è un periodo poco felice per le grandi glorie tra gli astronauti Nasa dell'epoca pionieristica: dopo la recente morte di John Glenn, primo americano in orbita, quella di Gene Cernan segna un altro momento di grande tristezza per l'astronautica americana.
Cernan era nato a Chicago il 14 marzo 1934. Dopo la lunga esperienza di pilota militare e collaudatore nella Marina americana,
nel 1963 seguendo il suo sogno, fu selezionato dalla Nasa nei 14 astronauti piloti del Gruppo 3 dell'ente spaziale. La
sua prima missione nello spazio è quella portata a termine con Gemini 9, partita da Cape Kennedy il 3 giugno 1966. Durante la missione, Cernan fu il terzo uomo, dopo il russo Alexeij Leonov, e l'americano Edward White, a compiere una “passeggiata spaziale”.
La sua seconda missione fu il volo verso la Luna dell'Apollo 10, di nuovo assieme a Thomas Stafford e con John Young come
pilota del modulo di comando. Era la missione preparatoria per il primo sbarcon lunare, che avverrà due mesi più tardi anche grazie al successo dell'Apollo 10. Il Lem Snoopy, con Cernan e Stafford a bordo,si avvicinò alla superficie della Luna fino a 15.243 metri. Era il maggio 1969: Cernan era il pilota del modulo lunare. Nel 1971, dopo un salvataggio fortunoso nel fiume Banana River, per
essere precipitato con un elicottero, gli viene proposto di sbarcare sulla Luna come pilota del modulo lunare dell'Apollo 16, assieme al comandante John Young. In questo modo si sarebbe salvato, su Apollo 17, l'equipaggio previsto per Apollo 18, che era stata cancellata per i tagli al bilancio Nasa. Su Apollo 18 c'era anche Harrison Schmitt, destinato a diventare il primo scienziato, geologo e planetologo destinato alla Luna.
Cernan aveva effettuato tutto l'addestramento come comandante di riserva per Apollo 14 e riteneva non fosse corretto “retrocedere” a secondo dell'Apollo 16. Fece pertanto richiesta (energica) ai suoi superiori per ottenere il posto di comandante della missione 17. E ci riuscì. Schmitt fu così spostato dalla cancellata missione 18 alla 17. L'equipaggio verrà così formato da Cernan, Schmitt e Ronald Evans. Il lanciodell'Apollo 17 avviene in piena notte il 7 dicembre 1972 e la scia di fuoco del razzo Saturno viene osservata fino a Cuba. Durante la missione, sesta di sbarcolunare, Eugene Cernan fu l'undicesimo uomo a mettere il piede sulla Luna. Ma è comunque al momento l'uomo ad aver lasciato per ultimo la Luna, dato che il suo compagno di missione, lo scienziato Jack Schmitt rientrò nel modulo lunare Challenger poco prima di lui. Erano le 05:40 del 14 dicembre 1972: «Schmitt vi dirà che l'ultimo è stato lui, ma è vero solo dal lato cronologico, perché fu il dodicesimo. L'ultimo a lasciare le impronte sono stato io, altrimenti che comandante ero...?», ci disse sorridendo Gene.
Cernan è una delle uniche tre persone ad aver viaggiato due volte dalla Terra alla Luna (le altre due sono Jim Lovell e John Young), e l'unico uomo ad aver effettuato due volte la discesa verso la Luna a bordo di un Lem (Apollo 10 e Apollo 17).Dopo Apollo 17, fu astronauta “di diplomazia” per il progetto congiunto Usa-Urss della missione Apollo Sojuz del 1975. Lasciata la Nasa nel 1976, divenne vicepresidente del "Corel Petroleum" nel Texas. Nel 1981 fondò una sua società di consulenza per i voli nello spazio, la “Cernan Corporation”. Nel 1999 Cernan pubblicò uno splendido libro The Last Man on the Moon (“L'ultimo uomo sulla Luna”)(purtroppo non uscito in versione italiana) dove descrive le sue esperienze nello spazio e traccia uno sguardo sul futuro dell'esplorazione spaziale.