"Non possiamo
costantemente supervisionare tutti nel calcio". Joseph Blatter,
durante il suo discorso al congresso di Zurigo che precede
l'elezione del presidente della Fifa, dove è in corsa per il
quinto mandato contro il principe Ali di Giordania, si difende
dagli attacchi dopo quanto accaduto negli ultimi giorni. "Ci
sono 209 membri, con le loro famiglie e amici, raggiungiamo 1,6
miliardi di persone e se consideriamo che il Paese più grande
della Cina ha 1,3 miliardi di abitanti, siamo un'entità molto
popolosa. E questo comporta delle responsabilità". "Come possiamo
assumerle? Fuori dal campo non ci sono limiti, non ci sono
arbitri - ha detto Blatter - Per cui, chi deve supervisionare
la situazione? Abbiamo un programma di riforma che è stato
lanciato quattro anni fa e abbiamo messo su una commissione
etica con due camere, abbiamo la separazione dei poteri. I
presidenti di commissione sono gli unici che devono tenere
d'occhio tutte queste persone ma è impossibile". "Non è bello
che tutto questo sia saltato fuori due giorni prima delle
elezioni per la presidenza e non userò la parola 'coincidenzà
ma ho un piccolo punto interrogativo", ha poi aggiunto
riferendosi così agli arresti scattati mercoledì.