Latte, uova, nocciole, pesce e frutta: alimenti comuni che potevano essere un veleno per Michele, 7 anni,
affetto da una gravissima forma di allergia alimentare associata ad
asma. Dopo tanti
tentativi di migliorare la sua condizione di vita, Michele è arrivato
all'ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma dove un team
multidisciplinare ha eseguito una serie di test ed esami.
Escluse soluzioni terapeutiche come la desensibilizzazione specifica
ai singoli allergeni o la terapia farmacologica, il piccolo paziente è
stato sottoposto a un trattamento innovativo che gli ha restituito una
vita normale, guarendolo dalla grave forma di allergia. Si tratta del
primo caso al mondo di 'lavaggio selettivp' del sangue effettuato su
un paziente pediatrico iperallergico. La sua allergia multipla - ricordano gli esperti
del Bambino Gesù - era così grave, il livello di immunoglobuline E nel
sangue (IgE, anticorpi responsabili delle allergie) talmente elevato,
tale da non poter assumere neanche il farmaco specifico che tiene
sotto controllo la malattia, a causa degli effetti collaterali che si
manifestano quando somministrato al di sopra di una determinata soglia
di IgE. Il 'lavaggio selettivò a cui è stato sottoposto Michele è
chiamato tecnicamente 'immunoassorbimento IgÈ, il procedimento viene
effettuato con un macchinario in grado di eliminare dal sangue solo
gli anticorpi che scatenano le allergie.
Al termine del trattamento il livello di IgE nel sangue di Michele si
era abbassato tanto da poter iniziare la terapia farmacologica. Dalla
plasmaferesi selettiva - effettuata nell'agosto dello sorso anno - ad
oggi, la soglia di tolleranza agli alimenti che prima rischiavano di
procurargli uno shock anafilattico è cresciuta notevolmente. La sua
asma è sotto controllo e non è più in pericolo di vita. Ha potuto
iniziare senza impedimenti la scuola elementare, mangia come gli altri
bambini e gioca liberamente. Il caso di Michele, per la sua unicità e
complessità, è stato descritto in un articolo pubblicato su
'Pediatrics' e sarà presentato nel corso del XXIV congresso mondiale
della World Allergy Organization che si terrà a Seoul, in Corea del
Sud, dal 14 al 17 ottobre. La plasmaferesi è una procedura di separazione
del sangue in globuli rossi e plasma che viene utilizzata comunemente
nei pazienti che seguono terapie antirigetto dopo un trapianto o
quando sono affetti da malattie autoimmuni gravi. Consiste nel creare
una circolazione extracorporea attraverso una macchina che depura il
sangue da tutti i tipi di anticorpi nocivi.
"Il vantaggio del nuovo macchinario, utilizzato al Bambino Gesù già da
tempo, grazie alla disponibilità dal 2014 di 'adsorbitorì specifici,
sta nella capacità di essere selettivo - spiega Stefano Ceccarelli,
responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù - Consente
infatti di eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, in
questo caso le IgE, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero
invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica
tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce
in circolazione extracorporea (80 ml), è adatto anche per i pazienti
di basso peso, quindi per i bambini".
"Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è
indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della
malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non
possono assumere il farmaco specifico - conclude Alessandro Fiocchi,
responsabile di Allergologia del Bambino Gesù - Si tratta di bambini
che hanno una ridotta qualità della vita, che hanno difficoltà a
frequentare la scuola e a giocare con i compagni. Non riescono a
interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una
serie di barriere per preservarli dagli attacchi delle loro allergie".