giovedì 9 maggio 2013
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I quattro strumentisti del celebre Quartetto Arditti eseguiranno dal vivo, a bordo di altrettanti elicotteri che sorvoleranno Venezia, una composizione di Luciano Berio poco nota ma singolare, intitolata appunto Helicopter String Quartet. Accadrà il 4 ottobre e sarà un’apertura spettacolare del 57° Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Rassegna, questa, che ha un ruolo centrale nel panorama della musica del nostro tempo e anche fra i vari settori della Biennale di Venezia: la musica (4-13 ottobre) appunto, la danza (28-30 giugno) e il teatro (1-11 agosto). L’intero programma della Biennale è stato presentato ieri a Roma dal presidente Baratta e dai tre direttori che sono Ivan Fedele per la musica, Virgilio Sieni per la danza e Alex Rigola per il teatro.Il festival musicale ha un tilolo, «Altra voce, altro spazio» che allude ai cardini del pensiero musicale del secondo 900. Elementi che si combinano in tutti i concerti (33 in tutto dal 4 al 13 ottobre). Ci sono autori come Berio appunto, come Stockhausen, come Sofja Gubaidulina che qui riceverà il Leone d’oro alla carriera. La sua musica rientra, come quella di Berio, nell’apertura del 4 ottobre. Ivan Fedele dice che il Leone d’oro che le viene assegnato in questa occasione riconosce l’alto valore artistico e umano di una donna che, «per le sue scelte estetiche anticonformiste, ha dovuto continuamente lottare con il potere politico dell’Urss. Ciò nonostante fu sostenuta da Šostakovic che la incoraggiò a proseguire su quella che era stata definita una cattiva strada».A Venezia una sua pagina verrà eseguita da Les percussions de Strasbourg. Di lei ascolteremo anche Otto studi per contrabbasso in programma il 6 ottobre, in un concerto in cui verrà eseguito anche Zodiac) Stockhausen per pianoforte, violino, violoncello ed elettronica.  In tutto i compositori sono 81, più della metà nati negli anni ’70 e dopo. Per 40 delle loro musiche eseguite in questa occasione si tratta di novità e 30 sono prime esecuzioni assolute. Il che consente di affermare che la Biennale di Venezia ribadisce il suo ruolo centrale nel panorama della musica del nostro tempo. Le nuove composizioni, le prime europee e assolute, i grandi complessi orchestrali, gli ensembles e i solisti presenti sul palcoscenico veneziano confermano la vocazione alla ricerca e l’attenzione alle novità che dal 1930 caratterizzano il Festival. Fra gli interpreti di questa 57ma edizione anche orchestre come quella del Comunale di Bologna, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra del Veneto, varie ensemble provenienti dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania, dall’Inghilterra, e un ruolo importante in alcuni brani avranno anche i cori di bambini.Il presidente Baratta (che ha confermato che non andrà alla Scala ma rimarrà alla Biennale fino al 2015) ha annunciato un’importante novità di quest’anno, e cioé Biennale College, una esperienza innovativa che integra tutti e tre i settori (musica, danza e teatro) e si propone di sviluppare attività di tipo formativo e consente a giovani di incontrare maestri con l’impegno a sviluppare progetti e portarli a conclusione. Per quanto riguarda la danza una curiosità: una prova di resistenza richiesta a cinque danzatrici a cui si richiederà di trascorrere ore ed ore rinchiuse in tre teche di plexiglass in altrettante piazze veneziane. E anche il teatro ci riserva una stranezza: la Mi gran obra di David Espinosa, uno spettacolo per trecento attori poi realizzato per trecento pupazetti alti un centimetro. Fra i registi ospiti Decal Donnellan, Thomas Ostermaier e il controverso Romeo Castellucci che riceverà il Leone d’oro alla carriera.
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