Un uomo di grande fede, prima che un fuoriclasse in bicicletta.
Il 18 luglio di cent’anni fa nasceva Gino Bartali (1914-2000), campione di un ciclismo da leggenda. Una carriera incredibile, vinse 3 Giri d’Italia e 2 Tour de France. Un palmares limitato soltanto dalla guerra e dai duelli con il “Campionissimo” Fausto Coppi.
Oggi in occasione del centenario, Bartali è stato ricordato nella sua Ponte a Ema, alle porte di Firenze, con una giornata di celebrazioni. Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha dato la sua benedizione al museo che conserva i cimeli di Bartali ricordando la sua figura di sportivo e di uomo di fede, che nella Seconda guerra mondiale si adoperò per salvare quasi mille ebrei dalle deportazioni naziste.
Per Betori anche la celebre frase di Bartali "Tutto sbagliato, tutto da rifare" ha un senso cristiano: "Il cristiano non deve mai accontentarsi di nulla, sa che tutte le cose su questa terra sono relative: uno che pensa così pensa che tutto debba essere superato, verso il regno di Dio. Questa sua voglia di superamento delle cose, di cambiamento, di novità, è fondamentale anche dal punto di vista della sua anima religiosa".