martedì 2 marzo 2021
Ama (Amadeus) più Fiorello, danno origine all’Amarello di Sanremo, la bevanda ufficiale di questo festival dal retrogusto dolceamaro. Dolce è la melodia nostalgica della tradizione, amaro...
Banane e tampone, il Festival antivirus
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Ama (Amadeus) più Fiorello, danno origine all’Amarello di Sanremo, la bevanda ufficiale di questo festival dal retrogusto dolceamaro. Dolce è la melodia nostalgica della tradizione, amaro invece è questo tempo sospeso dagli orizzonti incerti, drammatico, in cui il virus ha ucciso quasi 100mila italiani e 2milioni e mezzo di persone nel mondo. Ma Rai, più Comune di Sanremo, sponsor più o meno unico, forte fortissimamente vollero questo Festival che è specchio, come sempre, di un Paese reale vaccinato a tutto tranne che al Covid. Per rabbia o per amore, i detrattori vorrebbero cancellare Sanremo (inteso come Festival della canzone italiana) dalla faccia della terra dei cachi.

Noi anche se non sarà mai stato uno spettacolo Meraviglioso troviamo che Sanremo è come il panettone sulla tavola il 25 dicembre. Provate a non metterlo e vedrete l’effetto che fa. Perciò anche in era policroma (zona rossa, arancio rafforzato e ora Sanremo in giallo mascherato) lo show deve comunque andare avanti. Certo, va detto che con i venti bellici che spirano sulla Riviera di Ponente anche un’inviata di guerra come Oriana Fallaci avrebbe avuto qualche remora a presentarsi a ridosso del fronte del palco dell’Ariston. «Banane e tamponi» è lo scenario e anche il ritornello più cantato dai pochi superstiti che passeggiano nella città blindata dove tutto è vietato. Impossibile avvicinarsi ai 26 big in gara, si rischia il foglio di via o, bene che vada, una testata da Zlatan il terribile, Ibrahimovic. In attesa di vederlo in campo, pardon sul palcoscenico, non si capisce se sia stato ingaggiato come coconduttore, comico, valletto o semplice bodyguard degli Amarello.

Lo scopriremo solo guardando (da stasera). E saremo tanti e più del solito. Lo share è assicurato e i conti sono già fatti, non c’è bisogno dell’aiuto da casa di san auditel. Sotto lockdown una serie tv come Doc. Nelle tue mani (protagonista Luca Argentero) è stata vista da quasi 10 milioni di italiani, con punte di share del 30%. Volete che questo Festival, esclusivamente ad uso e consumo televisivo, non attirerà un numero altrettato record di devoti a Sanremo? Inutile negarlo, tutti qui invocano il Fai rumore, come cantava l’ultimo vincitore, Diodato.

Era solo un anno fa, ora è il Festival “al tempo del colera”. Garcia Marquez non c’entra, ma del virus solo Willie Peyote ne parla nella sua Mai dire mai. Già, mai dire mai, perciò al buio, elmetto in testa e mascherina alla bocca siamo qui. L’alternativa era ascoltare Boris Vian, fare Il disertore come i tanti che invitano a boicottare. Ma ormai siamo qui, fino a domenica (il Festival chiuderà all’alba del 7) e rispondiamo con le parole del Poeta: «La cartolina qui, mi dice terra terra di andare a far la guerra, quest’altro lunedì».

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