venerdì 8 gennaio 2016
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«Quello che sta per cominciare sarà un tour molto serrato, faremo 20, 24 concerti, dipende soprattutto dall’usura di Morandi». Claudio Baglioni scherza mentre l’"eterno ragazzo" gli risponde sfoderando un fisico da maratoneta e la chitarra, sfidandolo su "Fatti mandare dalla mamma". L’altro replica coinvolgendolo con la sua "Porta portese". Coppia comica, oltreché canora, Morandi e Baglioni si scambiano le canzoni, fanno i cori l’uno sui successi dell’altro, raccontano aneddoti e rispondono alle domande dei giornalisti in una conferenza stampa show in un grande hotel di Milano. Visto che l’esperienza al Foro Italico di Roma, con 12 date sold-out  più relativo show su Raiuno ha più che funzionato («Siamo diventati davvero amici», aggiunge Morandi), i due artisti proseguono e rafforzano il progetto "Capitani coraggiosi", il tour che partirà da Padova il 19 febbraio e girerà per le grandi arene indoor di tutta Italia, Milano, Roma, Firenze, Napoli, Acireale e Torino. In più il 5 febbraio uscirà il loro album live realizzato durante le serate al Foro Italico, mentre l’emittente Rtl 102.5 da oggi, alle ore 19, dedicherà ai cantanti 5 puntate speciali, ogni venerdì, dove i due artisti si mettono in gioco anche come conduttori radiofonici.

I biglietti venduti sinora sono oltre 100mila e le richieste fioccano anche perché Baglioni e Morandi, 100 milioni di dischi totali venduti nella loro carriera, inanellano in tre ore di spettacolo 50 hit che hanno fatto la storia della canzone italiana. «Abbiamo avuto la fortuna di vivere il momento migliore della musica italiana, l’epopea della discografia che sta scomparendo – dicono –. La musica popolare è stata inventata negli anni 50, 60 e primi 70, poi tutto è stato rimasticato». Effetto nostalgia? «La nostalgia è una cosa interessante – spiega Baglioni – perché ci rientriamo tutti. La nostalgia riunisce, crea legame». Per i due, però, lo slogan "Capitani coraggiosi" non  è nato per caso, bensì pensando alle tante sfide quotidiane della gente comune. «Il nostro mestiere è cantare. Dare energia, entusiasmo senza starci a lagnare troppo», sostiene Baglioni. Gli fa eco Morandi. «Molti brani della nostra scaletta sono un invito alla speranza. E in un momento così difficile penso ce ne sia bisogno». Durante il tour ci sarà anche spazio per il sociale. «In molti ci chiedono di visitare un carcere o qualche associazione – spiega Morandi –. Quando stiamo due o tre giorni in un posto capita sempre di incontrare queste realtà. Incontrare la gente vera è bellissimo».

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