sabato 20 luglio 2024
Il candidato è John McFall: il chirurgo di 43 anni ed ex campione paralimpico ha superato tutte le prove per poter effettuare un soggiorno operativo sulla Stazione spaziale internazionale
La Stazione Spaziale Internazionale

La Stazione Spaziale Internazionale - WikiCommons

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C'è l'ok dell'Agenzia spaziale europea ad uno studio condotto da esperti che apre le porte dello spazio anche alle persone disabili. Tanto che la stessa Esa ha comunicato di aver già selezionato l'ex campione paralimpico britannico John McFall come candidato possibile per essere il primo astronauta disabile della storia. "Può tranquillamente effettuare una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale", hanno dichiarato i vertici dell'agenzia spaziale.

"Al momento, non abbiamo identificato alcun ostacolo tecnico all'esecuzione di una missione di lunga durata a bordo della ISS come membro dell'equipaggio", ha annunciato Jerome Reineix, responsabile di questo studio. Il medico ed ex campione paralimpico di atletica leggera, McFall con una gamba destra amputata è stato selezionato nel 2022 dall'Esa per partecipare al suo programma di formazione e poter diventare appunto il primo "paraastronauta" della storia. Il chirurgo ortopedico di 43 anni ha partecipato a un addestramento di sopravvivenza in condizioni meteorologiche estreme e a un addestramento specifico per gli astronauti assegnati a una missione orbitante.

"Ho dimostrato di essere in grado di rispondere alle richieste", ha detto McFall in una conferenza stampa. "Questo non mi garantisce un'opportunità di volo, ma abbiamo dimostrato che questo sarebbe tecnicamente possibile per una persona con la mia stessa disabilità", ha aggiunto. Il candidato astronauta ha dimostrato la sua capacità di evacuare urgentemente il veicolo spaziale che trasportava la ISS. "Avrei dovuto indossare la mia protesi al momento del lancio, all'interno della tuta spaziale", ha illustrato.

Durante i voli parabolici, che generano assenza di gravità per alcuni secondi, è stato in grado di assicurarsi di poter partecipare alle procedure di emergenza durante una missione in orbita e alle attività quotidiane a bordo della ISS. "Muovermi, stabilizzarmi con la protesi, è stato un successo", ha festeggiato McFall. Un altro aspetto importante è che è possibile utilizzare facilmente le macchine per l'esercizio fisico della stazione, come tapis roulant o cyclette, necessarie per proteggere il corpo dagli effetti della microgravità. Lo studio ha analizzato solo il caso particolare di questo ex atleta, amputato all'età di 19 anni dopo un incidente in moto. "Stiamo procedendo passo dopo passo. Volevamo concentrarci prima sulla fattibilità di John McFall prima di estenderla ad altre disabilità", ha detto Jerome Reineix.

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