Le piante producono proteine fluorescenti a partire dal calcio intracellulare - David Clode (Unsplash)
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Saitama in Giappone ha “ascoltato” per la prima volta in tempo reale una “conversazione” tra piante. Lo studio, guidato da Masatsugu Toyota e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communication, ha analizzato i meccanismi di comunicazione tra esemplari di Arabidopsis thaliana, esaminando i composti organici volatili (VOCs) che le piante rilasciano nell'atmosfera come segnali di pericolo quando vengono danneggiate o avvertono una minaccia da parte di insetti ed erbivori. Le piante ancora indenni nelle vicinanze percepiscono queste molecole e attivano una risposta difensiva per contrastare eventuali rischi futuri.
Il fenomeno è stato studiato a partire dal 1983 in oltre 30 specie vegetali diverse, ma i meccanismi che lo regolano erano rimasti poco chiari. Ora, per la prima volta, i ricercatori giapponesi hanno osservato in tempo reale il funzionamento di questo scambio attraverso uno strumento in grado di indirizzare i VOCs, emessi da piante danneggiate dagli insetti, verso esemplari fuori pericolo della stessa specie. Dopo l’esposizione ai VOCs, come risposta alla possibile minaccia le piante nelle vicinanze hanno generato una proteina fluorescente, che gli studiosi sono riusciti a visualizzare in diretta grazie a un sistema di imaging: le variazioni di calcio intracellulare, responsabile della produzione della proteina, sono state monitorate analizzando i cambiamenti nel livello di fluorescenza.
«Abbiamo finalmente svelato l’intricata storia di quando, dove e come le piante rispondono ai “messaggi di avvertimento” aerei provenienti dai loro vicini minacciati - ha affermato Masatsugu Toyota. - Questa eterea rete di comunicazione, nascosta alla nostra vista, svolge un ruolo fondamentale nel salvaguardare tempestivamente le piante da minacce imminenti».