Paroliere, autore e conduttore televisivo di successo, Paolo Limiti era innanzitutto la memoria storica dello spettacolo italiano dal dopoguerra ad oggi. Grande divulgatore, conosceva, anche per esperienze dirette, storie di cantanti, attori, registi e il “dietro le quinte” del mondo della canzone, della radio e della televisione, non solo del nostro Paese. Malato di cancro da un paio d'anni (fu operato al cervello nel 2016), Limiti non ce l'ha fatta a superare l'ennesima crisi: è morto stamattina nella sua casa milanese. Aveva 77 anni.
Esordì come autore di canzoni e iniziò nel 1968 la sua lunga collaborazione con la Rai dove fu lanciato dal direttore dei programmi Luciano Rispoli che ne scoprì subito il talento. L'incontro con Mina fu decisivo nella sua attività di autore di testi: per lei scrisse brani come Bugiardo e incosciente, La voce del silenzio, Sacumdì Sacumdà, Un'ombra ed Eccomi. In seguito ha lavorato con star italiane e internazionali come Ornella Vanoni, Jula De Palma, Dionne Warwick, Donovan, Peppino di Capri, Mia Martini, Al Bano.
All'inizio degli anni Settanta fu uno degli autori di Rischiatutto, a fianco di Mike Bongiorno. È stato un apporezzato protagonista, anche "mettendoci la faccia", di programmi tv dedicati a personaggi della canzone, dell'opera lirica e del musical. Ricordiamo quello su Wanda Osiris, che – diceva – era la figura che ammirava di più. L'apice del successo in televisione lo raggiunse tra la fine degli '90 e i primi del 2000 con Ci vediamo in tv, Alle 2 su Rai 1 e Paolo Limiti Show. Da conduttore sapeva raccontare il passato e lo faceva con garbo, competenza e qualche volta con un taglio nostalgico che non eccedeva mai, però, nella retorica: oltre ad aver vissuto in prima persona la storia dello spettacolo in Italia amava collezionare riviste e rotocalchi di cui era gelosissimo custode. Quanto fosse popolare ed amato dal suo pubblico è dimostrato dall'hastag con il suo nome che da stamattina è primo nella classifica dei twitter.
I funerali di Limiti si svolgeranno mercoledì 28 giugno nella chiesa di Santa Maria Goretti a Milano, in via Melchiorre Gioia.