Di artisti “totali” come Giorgio Gaslini –morto a 84 anni - in giro, ormai, ce ne sono davvero pochi. Lui, che si era avvicinato al jazz quasi bambino, quando quella era musica per pochi “carbonari”, osteggiata com’era dal regime fascista. Ma diventare un grande jazzista, di fama internazionale, com’è stato, non bastava a Gaslini. Lui doveva fare, suonare e sperimentare in continuazione. Usare l’arte per combattere il sistema e per evolvere ed evolversi. Essere e diventare “musicista totale”. Uno che il mondo ci ha invidiato e ci invidia.Era nato a Milano il 22 ottobre del 1929.
Nel 1949 si iscrisse al conservatorio e ne usci con i diplomi di pianoforte, composizione e direzione d'orchestra. Allievo, tra l’altro, di Carlo Maria Giulini, da subito si divise (e a volte unì) le sue due passioni: la classica e il jazz.
Nella sua sterminata discografica di quasi 100 album c’è di tutto: rivisitazioni di grandi del jazz (Thelonious Monk su tutti) e riletture di eccellenti pagine classiche (come le sue variazioni di Robert Schumann); composizioni per il balletto e per il teatro.
In realtà a farlo conoscere al pubblico fu il suo terzo amore: il cinema. Sue sono le colonne sonore di film famosi come La notte (1961) di Michelangelo Antonioni , ma soprattutto di Profondo Rosso di Dario Argento, eseguita dai Goblin.
Gaslini era un musicista totale. Compagno di studi di Claudio Abbado e Luciano Berio univa vita artistica e impegno politico. Era “Un militante”, come raccontò nel suo libro “Musica totale. Intuizioni, vita ed esperienze musicali nello spirito del '68” e come si evidenzia da suoi album come Fabbrica occupata.
Lui amava le sfide. E non stava mai fermo. Come ricorda la sua biografia “ha
ha al suo attivo più di tremila concerti e cento dischi”. Ha composto lavori sinfonici, opere e balletti per il Teatro alla Scala e per i maggiori teatri italiani. “Iniziatore di correnti musicali e portatore della musica ai giovani in scuole, università, fabbriche, ospedali psichiatrici ha tenuto concerti e partecipato a festival in oltre 60 nazioni.”A Gaslini piaceva essere speciale, arrivare primo.”È stato titolare dei primi corsi di jazz nei Conservatori S. Cecilia di Roma (1972-73) e G. Verdi di Milano (1979-80)” e ha composto Mister O” “la prima opera jazz.
Nel 2002 il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, gli ha conferito il premio alla carriera come benemerito dell’arte. Nel 2010 ha ricevuto l'Ambrogino d'Oro dall’allora Sindaco di Milano, Letizia Moratti.
Da anni abitava a Borgotaro “con sette cani e altrettanti gatti”. Alla biblioteca del paese appenninico aveva donato la sua collezione di musica jazz , creando così il Fondo Gaslini. Un altro "fondo” l’ha creato donando spartiti e libri alla città di Lecco.Un mese fa, Gaslini era caduto. E da allora non si è più rimesso.È morto all’ospedale di Borgotaro.
A chi volesse conoscerlo e ha la sua stessa sete di vita e di musica, restano oltre 100 album e decine e decine di suoi spartiti nei quali immergersi.