lunedì 14 aprile 2014
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Domenico Rigotti, per 50 anni critico teatrale e di balletto di Avvenire, è morto domenica all’età di 80 anni. Ai lettori resteranno migliaia di sue recensioni, sempre precise e profondamente oneste. A noi che abbiamo lavorato a lungo con lui, ovviamente, resta anche molto altro.Chi scrive, ha avuto il privilegio di lavorare 15 anni con lui, ricoprendo per quasi 12 il ruolo di suo “capo” alla redazione spettacoli. Mentre batto i tasti sulla tastiera del computer, mi sembra di sentirlo: «Non esagerare. Non sbrodolare».Nel mondo teatrale e del balletto era amato e stimato per il suo garbo e la sua professionalità. Negli anni 80 è stato anche caposervizio della redazione spettacoli. Migliaia gli spettacoli da lui recensiti. La sua scomparsa lascia davvero un grande vuoto nel mondo del giornalismo e in quello della cultura. Quando lo scorso 20 gennaio ha compiuto 80 anni, la figlia Anna ha chiesto ad amici e alcuni colleghi di scrivere un pensiero per lui. Come tutti i grandi uomini di teatro che ha conosciuto, Domenico Rigotti ha sempre avuto sia l'ironia sia la malinconia. Quando ci incontrammo per la prima volta, lui era già una firma importante del giornalismo e io poco più che un garzone di quella grande bottega che è una redazione. Eppure, Domenico Rigotti – che per me era e sarà sempre Mimmo - non mi ha mai trattato con sufficienza, non mi hai mai fatto pesare né la sua maturità né il suo enorme bagaglio culturale. Con la classe che solo i veri signori possiedono, ha sempre scelto un profilo basso, quasi timido. Anche con un pischello come me, Ogni volta, chiedeva permesso, scusa e per favore. Per lui, forse, erano parole e riti normali, forse scontati, per me erano una lezione di garbo. Di eleganza. Quella stessa eleganza che ha sempre contraddistinto la sua scrittura. Mai banale. Mai autoreferenziale.Sia che si trattasse di un balletto o di un lavoro teatrale, lui per il giornale c'era sempre. Anche quando la trasferta diventava impegnativa e stancante. Perché il teatro, la danza, il giornalismo e Avvenire per Domenico Rigotti più che un lavoro sono sempre stati un amore. Un grande amore. Su internet si trovano centinaia di suoi articoli. E a noi piace pensare che resteranno lì per decenni, pronti ad affascinare tanti giovani “digitali” capaci di scoprire anche la bellezza di uno spettacolo teatrale o di un balletto. A noi, resta la fortuna di avere lavorato con un signore. Con una bella persona.Addio, Mimmo.I funerali di Domenico Rigotti si terranno a Milano, martedì 15 aprile, alle 9 nella chiesa di corso San Gottardo 6.
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