martedì 23 dicembre 2014
In un anno sono stati sei milioni i visitatori, un numero oltre cui il direttore dei Musei Vaticani vorrebbe non andare. Ecco perché.
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Sei milioni di visitatori della Cappella Sistina in un anno è da considerare il numero del tutto esaurito, il numero oltre cui "spero non si vada" per non compromettere le migliori condizioni ambientali. Perchè un numero superiore all'attuale "non sarebbe utile nè gestibile". Lo ha detto Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. I Musei Vaticani - ha detto il direttore - "invocano la crescita zero" ed è importante, per contro, che il flusso in più di potenziali visitatori "si distribuisca su tutti i musei italiani, nei mille campanili italiani". Paolucci ha aggiunto che "non prevediamo ulteriori incrementi di visitatori per la Cappella Sistina e i Musei Vaticani". E ha definito la Sistina "una scatola dipinta", lui la chiama così, fatta di 2500 mq di pittura murale, un ambiente lungo 40 metri, largo 14 e alto fino a un massimo di 21. È come "una macchina del tempo" che riporta alla Firenze e alla Roma del '400 e del '500. "Ora ci sono nuovi impianti di climatizzazione, capaci di controllo temepratura, umidità e inquinanti, abbattendo per quel che è possibile l'anidride carbonica, e un impianto di illuminazione a led dal grande risparmio energetico. Io stesso non ho mai visto gli affreschi della Sistina come oggi. Questa luce ti permette di vedere oggi dettagli dell'affresco che prima non notavi". Finora era Michelangelo che attirava i visitatori, "ora - continua Paolucci - possiamo ammirare i grandi maestri del '400 le cui opere prima non si riusciva ad apprezzare perchè in qualche modo 'offuscate' da Michelangelo. E penso ai tre Botticelli, al Perugino, al Ghirlandaio...". Paolucci si è anche chiesto - con aria e sorriso sornioni - "come mai la politica di oggi non produca opere d'arte del calibro della Cappella Sistina", sottolineando che "invece la politica di quei tempi sapeva investire somme importanti per la cultura. Basti pensare a quanto hanno reso nel tempo quei 13mila ducati d'oro, ed erano tantissimi, dati a Michelangelo per i due lavori artistici fatti nella Cappella Sistina".
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