Sei milioni di visitatori della Cappella
Sistina in un anno è da considerare il numero del tutto esaurito, il numero
oltre cui "spero non si vada" per non compromettere le migliori
condizioni ambientali. Perchè un numero superiore all'attuale "non
sarebbe utile nè gestibile". Lo ha detto
Antonio Paolucci, direttore
dei
Musei Vaticani.
I Musei Vaticani - ha detto il direttore - "invocano la crescita zero" ed è importante, per contro, che il flusso in più di potenziali visitatori "si distribuisca su tutti i musei italiani, nei mille campanili italiani".
Paolucci ha aggiunto che "non prevediamo ulteriori incrementi di visitatori per la Cappella Sistina e i Musei Vaticani". E ha definito la Sistina "una scatola dipinta", lui la chiama così, fatta di 2500 mq di pittura murale, un ambiente lungo 40 metri, largo 14 e alto fino a un massimo di 21. È come "una macchina del tempo" che riporta alla Firenze e alla Roma del '400 e del '500.
"Ora ci sono nuovi impianti
di climatizzazione, capaci di controllo temepratura, umidità e
inquinanti, abbattendo per quel che è possibile l'anidride
carbonica, e un impianto di illuminazione a led dal grande risparmio
energetico. Io stesso non ho mai visto gli affreschi della Sistina
come oggi. Questa luce ti permette di vedere oggi dettagli
dell'affresco che prima non notavi".
Finora era Michelangelo che attirava i visitatori, "ora - continua Paolucci - possiamo ammirare i grandi maestri del '400 le cui opere prima non si riusciva ad apprezzare perchè in qualche modo 'offuscate' da Michelangelo. E penso ai tre
Botticelli, al Perugino, al Ghirlandaio...". Paolucci si è
anche chiesto - con aria e sorriso sornioni - "come mai la
politica di oggi non produca opere d'arte del calibro della
Cappella Sistina", sottolineando che "invece la politica di
quei tempi sapeva investire somme importanti per la cultura.
Basti pensare a quanto hanno reso nel tempo quei 13mila ducati
d'oro, ed erano tantissimi, dati a Michelangelo per i due
lavori artistici fatti nella Cappella Sistina".