Prevenire il cancro si può. Come si può curarlo. C'è però bisogno della ricerca e la ricerca ha biosogno di fondi. Per questo in occasione della Festa della mamma, domenica 11 maggio, 20mila volontari, affiancati da numerosi ricercatori, distribuiscono in 3.600 piazze circa 600mila piantine di azalea, simbolo della battaglia contro i tumori femminili. Con un contributo minimo di 15 euro possiamo scegliere l’unico regalo che dà forza alla ricerca per arrivare alla cura.
“In questi trent’anni Airc, con i suoi sostenitori, ha dato un contributo straordinario al progresso della ricerca nel campo dei tumori femminili - sottolinea Maria Ines Colnaghi, Direttore Scientifico AIRC –. Solo nel 2013 l’investimento di AIRC in questo settore ha superato i 9 milioni di euro. L’obiettivo della giornata dell’Azalea è raccogliere 9 milioni di euro per garantire la continuità di oltre 90 progetti di ricerca già attivi in quest’area.”
Nell’ultimo trentennio la salute delle donne è cambiata radicalmente. Nonostante l’aumento di incidenza di alcune forme di cancro, legato a errati stili di vita e all’allungamento dell’età media, oggi possiamo registrare un tasso di curabilità molto elevato: basti pensare che la sopravvivenza a 5 anni nelle donne colpite da tumore al seno arriva all'85 per cento e al 68 per cento per il tumore della cervice uterina (fonte Airtum).
Tra le conquiste della scienza a favore delle donne l'Airc ricorda la chirurgia sempre meno invasiva (in particolare per il cancro del seno), terapie con minori effetti collaterali (in particolare nei confronti della fertilità, che può essere conservata con un'attenta programmazione della cura) e una grande attenzione agli aspetti psicologici, con lo sviluppo della psiconcologia, che affianca a pieno titolo le cure del corpo. Infine non bisogna dimenticare l'importanza della messa a punto di strumenti di prevenzione come il vaccino contro il virus del papilloma umano (HPV) che in futuro incideranno in modo consistente sul numero di tumori della cervice.
Che cosa manca, quindi, per migliorare questi dati? In primo luogo una consapevolezza diffusa della necessità di aderire agli screening raccomandati e di abbandonare stili di vita scorretti (fumo, alimentazione sbagliata e sedentarietà) che sono all'origine del 70 per cento dei tumori.
Nella preziosa pubblicazione che accompagna l’azalea saràpossibile trovare i consigli degli esperti da adottare per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori che colpiscono le donne.