giovedì 24 aprile 2014
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«Magari fosse, ma mi sa che Renzi sta prendendo un po’ troppi impegni. Dove troverà i soldi?», si chiede Elisabetta Gardini. Eurodeputata e ricandidata per Forza Italia nel Nordest, con un passato da attrice e conduttrice, quando si parla di famiglia ama ricordare la sua, «prima di 5 figli, con un solo stipendio in casa da insegnante, di papà. Eravamo abituati a misurare il consumo dell’acqua per il bagno -ricorda -, non più di 10 centimetri ciascuno. Ma riuscivamo persino a permetterci una mese di vacanza a Bellaria. Ma oggi non sarebbe più possibile, il quoziente familiare sarebbe uno strumento necessario, ma...».Ma non ci crede.Diciamo che sono scettica. Intanto perché è il Pd, mi pare, che sostiene il ddl Scalfarotto che mette a rischio la stessa difesa della famiglia fondata sul matrimonio. E poi siamo indietro a tutti per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione che l’Europa ci chiede, ma dovremmo imporci da soli. Ora questi 80 euro in busta paga di cui non si capisce ancora la copertura, e infatti tarda la pubblicazione in Gazzetta.E ora il quoziente familiare...Ma non è a costo zero, vedremo come penserà di procedere. Se fosse un’iniziativa seria naturalmente noi saremmo più che d’accordo. D’altronde non è che siano mancate iniziative a favore della famiglia da parte nostra, ma il Pd si è sempre messo di traverso. Vedremo.Come è considerata in Europa la famiglia?Poco e male, si guarda ai diritti individuali al suo interno e poco ai nuclei. Le famiglie numerose ricevute a Strasburgo sono tornate in Italia molto deluse. E anche dove è stata attuata una politica contro la denatalità, come in Francia, in realtà si è trattato di misure per la maternità, più che di aiuto alla famiglia. In Europa come il Italia, il vero nodo è culturale.
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