venerdì 3 giugno 2016
Borgonzoni (centrodestra): «Orari lunghi per i nidi e un freno ai migranti»
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1 Non credo che il raddoppio del bonus bebè o comunque altri benefici fiscali possano combattere il calo delle nascite. Credo invece che strutture per l’infanzia, bene organizzate, accompagnate da una rivisitazione degli orari, possano essere i validi strumenti da cui partire per incentivare le nascite. Servono orari lunghi per nidi e scuole materne, che non dovrebbero chiudere per i mesi estivi e che, attualmente, costringono famiglie alla rincorsa dei campi solari. Servono servizi pediatrici di sostegno, vicino casa e sempre aperti. Ritengo possibile che il Comune fornisca un sostegno economico alle famiglie, ma non solo su base Isee. Occorre valutare soprattutto le nuove povertà attraverso idonei parametri, considerare le nuove esigenze dei cittadini proprio per permettere agli stessi di scegliere a quale realtà scolastica iscrivere i propri figli. Altro valido aiuto è rappresentato dagli asili aziendali e dal telelavoro. 2 L’emergenza abitativa è il risultato di una gestione non idonea, i controlli sono stati effettuati solo a campione. Tutti gli edifici pubblici vanno riconsegnati alla cittadinanza che ne ha diritto. Non si deve premiare chi occupa, altrimenti non si sarà mai in grado di giungere a una giustizia sociale. 3 Finché ci sarà questo governo, con una pressione fiscale così alta, le aziende decideranno purtroppo di 'delocalizzare'. Vanno terminate le infrastrutture, come la trasversale di pianura e va realizzato il passante sud. In particolare occorre rendere le zone meno appetibili a livello produttivo o commerciale maggiormente interessanti e quindi fruibili. Attraverso l’utilizzo della banda super larga dobbiamo creare zone franche detassando le aziende che si trovano in zone maggiormente depresse. 4 Non è possibile accogliere tutti. I profughi veri che sono, come dimostrano i dati del ministero, una minoranza vanno aiutati. Chi scappa da una guerra va concretamente supportato, non deve neppure fare la traversata in mare. Tutti gli altri emigranti economici, in un momento di crisi come quello che sta vivendo l’Italia, non possono trovare spazi. Purtroppo abbiamo bolognesi che dormono in auto. 5 Occorre riportare la legalità sul territorio attraverso forme di maggior controllo. Promuoveremo un forte sostegno alle attività commerciali (anche notturne) che rispettano le regole. Una città 'morta' è facilmente preda di criminali. 6 Non possono esserci zone franche di illegalità o zone dove non sia possibile recarsi se diventa buio. Piazza Verdi, via Zamboni sono zone che, da sempre, presentano criticità. Occorre attuare una fattiva collaborazione tra gestori di attività commerciali e istituzioni presenti sul territorio, in primis l’Università. 7 La sussidiarietà è un principio che non deve venire meno, ma non sempre si è chiari negli obiettivi da raggiungere. Credo che le esperienze acquisite dal volontariato e dall’associazionismo debbano non soltanto essere tenute in giusta considerazione, ma valorizzate. 8 L’Università di Bologna è una delle poche in Italia il cui valore viene riconosciuto a livello internazionale e non è un caso che tanti studenti che approdano nella nostra città poi decidano di restarci. In consiglio comunale ho cercato di portare all’attenzione dell’esecutivo l’annoso problema legato all’affitto in nero per studenti e al 'caro posto letto', cercando di costruirvi intorno un progetto. Anche in questo caso è indispensabile un concreto coordinamento tra Amministrazione e Università stessa.
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