Il passaparola sui social network e nei gruppi whatsapp è iniziato poche ore dopo il sisma che ha sconvolto il centro Italia. E tra i genitori, a sei giorni dall'avvio delle lezioni, continua a crescere la preoccupazione
che gli edifici scolastici del capoluogo reatino possano aver
subito danni o siano sismicamente vulnerabili, come nel caso
delle scuole di Sulmona. Un allarme alimentato anche dallo
sciame che continua a interessare il Reatino (l'ultima scossa
registrata lunedì alle 23.36 è stata di magnitudo 3.5) con
decine di micro terremoti ogni giorno. "I primi rilevamenti
compiuti nelle scuole ci rassicurano - afferma il sindaco di
Rieti, Simone Petrangeli - non essendoci, negli edifici che
abbiamo finora visitato, danni gravi o lesioni strutturali.
L'attenzione è massima e contiamo di ultimare i controlli nelle
prossime ore". I sopralluoghi interessano 18 edifici scolastici,
alcuni dei quali già oggetto negli anni passati di interventi di
messa in sicurezza. "I controlli condotti dai nostri tecnici -
prosegue Petrangeli - e da quelli del Genio civile, sotto la
supervisione della Protezione civile, sono scrupolosi. Siamo
consapevoli delle preoccupazioni, ma eviterei allarmismi".
Terminati le ispezioni la palla passerà al Dipartimento di
Protezione civile e alla struttura diretta da Mauro Dolce che
dovrà rilasciare, per ciascun edificio, la scheda Aedes, e cioè
la certificazione di agibilità e danno nell'emergenza sismica.
Sullo stato di salute delle scuole nell'area del sisma è
intervenuto l'ingegnere Camillo Nuti, dell'Università Roma Tre,
coordinatore del team delle Università del Centro Sud che ha
messo a disposizione esperti e tecnici per ispezionare le zone
terremotate. Inizia in salita, invece, l'anno scolastico in diverse
zone dell' Abruzzo. A Sulmona, per il momento le scuole materne,
elementari e medie pubbliche resteranno chiuse perché gli
edifici sono agibili ma sismicamente vulnerabili. L'ordinanza
selettiva che si appresta a firmare il sindaco Annamaria Casini
prevede il rinvio dell'apertura dell'anno scolastico, il 19
anziché il 12 settembre, per consentire la sistemazione di 1400
bambini. Al vaglio, come soluzioni di emergenza, i locali della
scuola della Polizia Penitenziaria e gli edifici che ospitano
due licei considerati entrambi sicuri. Anche a Teramo le
superiori inizieranno una settimana dopo l'avvio ufficiale per
permettere il completamento delle verifiche mentre per le scuole
pubbliche primarie restano da controllare 19 edifici su 31 e tra
giovedì e venerdì il sindaco, Maurizio Brucchi, deciderà
sull'inizio dell'anno scolastico.