«Su dieci bambini concepiti con la fecondazione artificiale, solo uno arriva a nascere (12.506 bimbi nati su 113.019 embrioni formati)» commenta così l'annuale relazione sulla legge 40, Pino Morandini, vicepresidente del Movimento per la vita.«Ma anche altri dati si commentano da soli: più che raddoppiato il numero dei concepiti congelati (da 7.337 a 16.280; l’anno prima furono appena 763!) più che triplicati i cicli che fanno uso dello scongelamento dei concepiti conservati in freezer (da 1019 a 3.758); aumento assai consistente degli embrioni crioconservati sul totale di quelli formati (dal 7,4% del 2009 al 14,4% del 2010). A tutto questo attivismo seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che nel 2009 ha abolito il divieto di produrre più di tre embrioni per ciclo non è però seguito un corrispondente aumento di “bimbi in braccio” aumentati sì (da 10.212 a 12.506) ma non nella misura che i sostenitori di dette pratiche si aspettavano. Cioè la legge aveva ragione: anche da un punto di vista scientifico porre un limite al numero degli embrioni prodotti e trasferiti è più efficiente.«E’ una tendenza negativa – con derive anche eugenetiche quando seleziona embrioni per scegliere il “più” dotato – alla quale è necessario porre rimedio. Una strada è già matura: le linee guida previste dalla legge che sono alla firma del ministro, dopo aver raccolto anche il parere del Consiglio superiore di Sanità. Firmarle significa dar corso ad una reale vigilanza sull’attività dei 357 centri di fecondazione operanti in Italia e rendere finalmente operativo il divieto di selezione di embrioni contemplato dalla legge ma a tutt’oggi ancora sulla carta.«L’altro rimedio» conclude Morandini «è radicale e planetario. Esso però richiede per la sua messa in campo un sussulto di cuore ed uno sguardo davvero umano sulla vita. E’ la proposta formulata da tempo dal Movimento per la vita: la modifica dell’art. 1 C.C. perché sia riconosciuta la capacità giuridica fin dal concepimento. E’ l’ennesimo appello alla ragione, a partire dalle forze politiche, dalle quali dipende detta modifica».
ROCCELLA: LICENZA DI CONGELARE EMBRIONI?Nella relazione presentata in Parlamento sulla legge 40 per la procreazione medicalmente assistita, i dati che "emergono con più evidenza, oltre all'aumento del ricorso alla tecnica, dell'età delle donne e dei bambini nati, sono quelli relativi agli effetti della sentenza della Corte Costituzionale del 2009 che sembra essere stata interpretata, nei fatti, come una "licenza di congelare" senza più limiti". Lo afferma l'ex sottosegretario alla Salute e deputata del Pdl Eugenia Roccella. "A una crescita incredibile ed esponenziale di ricorso alla crioconservazione (763 gli embrioni congelati nel 2008, prima dell'intervento della Consulta, 16.280 nel 2012, primo anno di piena applicazione della legge modificata) non corrisponde però - rileva Roccella in una nota - un aumento proporzionato e parallelo di bambini nati: il ricorso al congelamento cioè non ha prodotto quel boom di nascite che alcuni detrattori dellalegge ci hanno prospettato in questi anni". L'incremento di bambini nati, infatti, sottolinea, "non arriva all'1%: sulle tecniche di secondo e terzo livello, quelle che prevedono la possibilità di congelare gli embrioni, abbiamo uno 0,2% di gravidanze in più calcolate sui cicli, una percentuale invariata di gravidanze calcolate sui prelievi, uno 0,6% di gravidanze in più calcolate sui trasferimenti". Cifre di questo genere, commenta, "possono giustificare l'enorme problema etico creato dalle migliaia di embrioni sospesi tra la vita e la morte nel contenitore di azoto?". Un altro effetto "negativo del ricorso disinvolto alla pratica di congelare gli embrioni - conclude Roccella - è la riduzione evidente del congelamento degli ovociti, una tecnica in cui l'Italia è leader e con cui si sono conseguiti buoni risultati senza suscitare problemi etici, come accade invece con gli embrioni umani".