Entro l’anno arriva (finalmente) la prima dura, reale risposta dello Stato. Diretta e dal costo quasi irrisorio. Nel giro di una ventina di giorni la Camera approverà infatti un disegno di legge per impiegare l’Esercito contro lo sversamento e l’interramento dei rifiuti tossici nella “Terra dei fuochi”, poi un paio di settimane ancora e l’approvazione arriverà dal Senato. Dando ai militari che presidieranno le campagne a sud di Caserta e nord di Napoli pieni poteri di pubblica sicurezza, ma non di polizia giudiziaria. E con una spesa che nemmeno raggiungerà i cinque milioni di euro.
Fare in fretta. Le possibili strade che percorrerà il Parlamento sono due. La sede legislativa in Commissione Difesa di Montecitorio oppure la legge di stabilità. La prima è a portata di mano ed è la più probabile, se non quasi certa. È iniziato l’esame di un ddl presentato dal Pdl e di un secondo del Pd: entrambi confluiranno in un terzo al quale è già stato assicurato il voto anche di Lista civica e del M5S. Resta Sel a puntare appena i piedi, ma i suoi deputati campani (che conoscono bene quanto accade in quelle terre) spingono perché non sia proprio il loro partito a mettersi di traverso. Visto che l’unanimità dei commissari permetterebbe di seguire appunto la strada della sede legislativa, che garantirebbe tempi brevissimi. Ma, per quanto appaia a questo punto improbabile, saltasse questa via, si condurrebbe comunque in porto il provvedimento in fretta inserendolo nella legge di stabilità.
«Le Forze armate sono pronte». A proposito, il governo è d’accordo. L’aveva già ufficiosamente fatto sapere ai commissari una settimana fa e ieri il ministro della Difesa ha mandato l’ultimo segnale necessario a non avere più dubbi: «Sicuramente non ci tireremo indietro – ha detto Mario Mauro –. Quello della “Terra dei fuochi” è un tema al quale siamo molto sensibili, e le Forze armate stanno facendo molto per la convivenza civile e lo sviluppo del nostro Paese. Per questo, se saranno richiesti la nostra presenza, il nostro contributo e il nostro aiuto, non ci tireremo indietro. Siamo pronti a dare il nostro contributo e il nostro aiuto».
Lo Stato batta un colpo. «Siamo davanti a un’emergenza, non si può davvero più perdere tempo», spiega Paolo Russo, primo firmatario del disegno di legge Pdl: «C’è bisogno della condivisione di tutti e tutti hanno mostrato di volerla dare – aggiunge –. Sia chiaro poi che nessuno di noi considera questo più che l’inizio, non certo la soluzione. Questa è la precondizione per risolvere questa tragedia, perché è inutile andare a bonificare se prima non fermiamo gli sversamenti illeciti». Con questo ddl, sottolinea Michela Rostan, sottoscrittrice della proposta Pd, «vogliamo far sentire ai cittadini campani che lo Stato è presente e non tollererà più comportamenti illeciti. Speriamo che l’iter sia veloce e condiviso, tenendo conto della gravità della situazione e dell’ansia che sta vivendo l’opinione pubblica». Sulla copertura economica, infine, i membri della Commissione Agricoltura sono tranquilli: «Non servono grandi cifre», fanno notare. Dunque tutto si giocherà sulla volontà politica, anzi istituzionale. Che sembra largamente acquisita.
«Infami e sconsiderati». E del resto quanto accade da decenni nella "Terra dei fuochi" «rappresenta una vera e propria sciagura sia per la salute della collettività, sia per le attività economiche», aveva detto in Commissione Rosanna Scopelliti (Pdl) nella sua relazione illustrativa del provvedimento: «Soprattutto se pensiamo a quanti rifiuti nocivi e tossici sono stati sversati da parte di criminali industriali del Nord con la complicità di mafiosi, ’ndranghetosi e camorristi non solo infami, ma anche totalmente sconsiderati, visto che contribuivano all’avvelenamento proprio e dei propri figli».Allora è tempo che «le coraggiose denunce del popolo campano su un "biocidio" devono trovare nelle aule parlamentari le risposte dovute».