Le parole sono pietre. E a volte diventano chiodi. Per questo bisogna stare attenti a come si parla, soprattutto in questo clima elettorale furente e spesso superficiale. I politici che cercano di eccitare paure xenofobe e di travestire di nuovo in pura questione di sicurezza l’emergenza umanitaria dei migranti raccolti sulle coste del Nord Africa e, con loro e tra loro, i soloni che sparano a zero contro le navi dell’operazione “Mare Nostrum” sappiano che stanno dichiarando di voler inchiodare alle loro croci migliaia di disperati. Sono croci pesanti. Croci di mare e di sabbia, croci di ingiustizia, croci di guerra, croci di indifferenza. Tanti italiani ascoltano e capiscono. Anche in Europa c’è chi sa ascoltare e capire, non solo giudicare da lontano. Pure loro, se ne sono capaci, si ascoltino bene. E se proprio non riescono a capire, si ricordino di Lampedusa.