(Foto con gli ospiti della residenza Casa Serena, Ap)
Ore 12.45 Il Papa lascia la cattedrale diretto al seminario per pranzare con i poveri ospitati dalla Caritas e con i giovani della comunità terapeutico-riabilitativa Saman "Mauro Rostagna". "Forte ècolui che una volta caduto riesce a rialzarsi", ha detto il Pontefice, che ha avuto una parola per tutti i presenti.Ore 12 Nel discorso ai sacerdoti il Papa insiste su due temi: la gioia di essere preti e la bellezza della fraternità. Quindi incoraggia la pastorale «con le famiglie e per la famiglia». Il nostro, spiega, è un «tempo difficile sia per la famiglia come istituzione, sia per le famiglie, a causa della crisi». Ma i sacerdoti sono chiamati a «essere testimoni, mediatori» della vicinanza degli Signore alle famiglie «e di questa forza profetica per la famiglia».Ore 11.25 Francesco entra in cattedrale per l'incontro con i sacerdoti diocesani. Con lui il vescovo Galantino. Grande entusiasmo di popolo, lancio di palloncini bianchi.Ore 10.20 Il Papa è arrivato a Cassano all'Jonio. Con lui monsignor Galantino. Appena sceso dall'elicottero ha preso in braccio e baciato una bambina. Poi è salito sulla vettura e ha raggiunto l'hospice "San Giuseppe Moscati" per l'incontro con gli ammalati. All'interno della struttura sanitaria (cure palliative e terapia del dolore) entra in ogni stanza. "Il Santo Padre - riferisce emozionata la signora Maria Rosaria, 49 anni - mi ha preso con entrambe le mani la testa. Non sono riuscita a trattenere le lacrime. È stato un momento indimenticabile. Mi sento una privilegiata".
(Il saluto dei detenuti, Ap)Ore 10 Papa Francesco ha incontrato il padre detenuto e le nonne di Cocò Campolongo, il bambino di 3 anni bruciato e ucciso a Cassano allo Jonio in un agguato mafioso. Durante l'incontro ha detto: "Mai più succeda che un bambino debba avere queste sofferenze". Già all'Angelus del 26 gennaio il pensiero di Francesco era andato al piccolo Cocò: "Questo
accanimento su un bambino così piccolo - aveva detto - sembra non avere precedenti nella storia della criminalità. Preghiamo con Cocò, che di sicuro è con Gesù in cielo, per le persone che hanno fatto questo reato, perché si pentano e si convertano al Signore”. Nel discorso ai carcerati ha ribadito l'importanza del "rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e l'esigenza di
corrispondenti condizioni di espiazione della pena". "Questo
aspetto della politica penitenziaria - ha aggiunto - è
certamente essenziale e l'attenzione in proposito deve rimanere
sempre alta. Ma tale prospettiva non è ancora sufficiente, se
non è accompagnata e completata da un impegno concreto delle
istituzioni in vista di un effettivo reinserimento nella
società". Troppo spesso "l'esecuzione della pena degrada a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale, a sua volta dannoso per l'individuo e per la società". "Il Signore è un maestro di reinserimento: ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale". "Dio - ha aggiunto a braccio - mai condanna, mai perdona soltanto, ma perdona e accompagna, noi siamo fragili e dobbiamo tornare alla confessione, tutti, ma sempre non si stanca, dà la mano a tutti". A conclusione del suo discorso Francesco ha aggiunto una supplica: "Pregate per me, perché anche io faccio i miei sbagli e debbo fare penitenza". Nella visita al carcere di Castrovillari, ha riferito il vescovo Galantino, "il momento più emozionante è stato quello in cui Francesco ha salutato una per una le donne, le quali piangevano e raccomandavano al Papa i propri figli. Francesco le ha abbracciate e baciate sulle guance".Ore 9.10 L'elicottero con
Papa Francesco è atterrato nell'area antistante il carcere di
Castrovillari. Il Pontefice è stato accolto da un lungo applauso e dal saluto del vescovo Galantino e del sindaco di Castrovillari. Si è quindi avviato a piedi verso la Casa Circondariale salutando, lungo il percorso, i familiari degli agenti di custodia. Nel cortile interno ha poi incontrato i detenuti, circa 200 uomini e donne, e gli agenti di polizia penitenziaria. "Il Papa parlando qui nel carcere di Castrovillari è come se parlasse a tutti i detenuti anche degli altri istituti penitenziari", ha detto stamani monsignor Galantino.
(La folla all'arrivo del Papa, Ap)
Ore 8.30 Il vescovo di Cassano all'Jonio e segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, è arrivato nel carcere di Castrovillari dove, a breve, giungerà Papa Francesco per la prima tappa del suo viaggio in Calabria. Le centinaia di persone che attendono all'esterno lo hanno salutato con un lungo applauso. "Oggi è un grande giorno - ha detto monsignor Galantino - e siamo tutti emozionati per l'arrivo di Papa Francesco". Imponente il servizio d'ordine, con decine di poliziotti, carabinieri e finanzieri. Papa Francesco, una volta giunto nel carcere, incontrerà prima i dipendenti e i loro familiari, e subito dopo i detenuti. Poi si sposterà a Cassano allo Jonio per la visita pastorale e infine, alle 16.30, nella spianata di Sibari per la Messa (diretta Ctv).Ore 7.50 Papa Francesco è partito in elicottero dall'eliporto del Vaticano diretto sul piazzale antistante la Casa Circondariale "Rosetta Sisca" di Castrovillari. Sarà la prima tappa della sua visita di un giorno nella diocesi calabra di Cassano all'Jonio (Cosenza).