venerdì 1 agosto 2014
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“Un cessate il fuoco permanente”, che sia “il primo passo sulla strada di una pace giusta”. Lo chiede il cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, in un documento sulla situazione a Gaza pubblicato da Radio Vaticana. Dalla realtà di una guerra “devastante”, che riduce “in cenere” ogni speranza di un futuro di pace, prende le mosse la riflessione del card. Maradiaga. Il cessate il fuoco permanente chiesto dalla Caritas, specifica, deve condurre a “una pace giusta, basata su negoziati inclusivi, in tutta la regione”. “La strada per la riconciliazione è lunga ma comincia da noi”, ricorda il porporato, chiedendo alle parti in conflitto: “Perché continuate a guardare la pagliuzza nell’occhio del vostro fratello e non a vedere la trave che è nel vostro?”. “Dovreste deporre le armi – continua - e prendere un binocolo”, per vedere “che la gran parte delle vittime sono innocenti”. Ricordando le altre guerre scoppiate nella Striscia, l’impegno della Caritas e le condizioni di vita dei palestinesi, il card. Maradiaga chiede “la fine del blocco su Gaza”, così che i suoi abitanti possano “vivere una vita degna”. Il porporato ricorda poi l’incontro di Papa Francesco con i presidenti Peres e Abbas, e le parole di Benedetto XV - durante la Prima Guerra mondiale - secondo cui la forza può “reprimere i corpi”, non le anime degli uomini. Il cardinale prega dunque perché “le anime di palestinesi e israeliani restino libere di credere in un futuro di giustizia e pace”. Il Perdono di Assisi, la festa che inizia la mattina del 1agostoe si conclude con il Vespro solenne del 2 nella Porziuncola di Santa Maria degli Angeli per l’ottenimento dell’indulgenza che da oltre sette secoli vede la presenza di migliaia di pellegrini, avrà quest’anno un’intenzione di preghiera particolare: per la fine della guerra e delle ostilità in Terra Santa. Lo ha deciso il vescovo della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino, in sintonia con la comunità dei Frati minori della Provincia Serafica, che presiederà i vespri del 1 agosto (ore 19) e la cerimonia eucaristica del 2 (ore 11). “La visita di papa Francesco in Terra Santa e soprattutto il momento di preghiera che egli ha condiviso in Vaticano con Shimon Peres e Abu Mazen – sottolinea il vescovo - hanno suscitato tante speranze. Forse troppe. Non poteva esserci più grande delusione, con l’esplosione del conflitto che si è determinato poco dopo tra i due popoli, ancora una volta con l’esito di morti e macerie. Sconfitta anche la preghiera? Vien da chiederselo. Nel 1986 Giovanni Paolo II inaugurò lo “spirito di Assisi" proprio in termini di preghiera per la pace. Un incontro di preghiera nel quale si levava la voce, pur distinta, delle diverse religioni del mondo, a gridare forte che Dio fa rima con la pace, e non con la guerra.
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