Il simbolo di "Pro life insieme" - Prolifeinsieme.it
Sabato 9 e domenica 10 si è celebrato il primo convegno del Comitato “Pro-life insieme”, la rete di associazioni che intende riunire le diverse realtà operanti in Italia al fine di contrastare la cultura di morte e diffondere il Vangelo della Vita. Essendo il primo convegno nazionale, ci è sembrato opportuno riflettere sul significato dell’essere pro-vita nel mondo d’oggi scegliendo il titolo «Allo specchio: che cosa significa essere pro-life».
Come presidente del comitato, ho aperto il convegno con un intervento sull’«Antropologia cristiana: che cosa significa essere umano»: molti dei problemi del nostro tempo, nascono infatti da un’errata antropologia la quale ha come tragica conseguenza il disconoscimento della legge morale e del peccato. Tra questi mali, l’attenzione si è focalizzata in particolare su contraccezione e aborto, problemi che nascono e sono intimamente legati.
È seguita la relazione dello scrittore e giornalista Fabio Trevisan su Guareschi come Defensor Humanae Vitae che ha esplorato aspetti poco noti del padre di Peppone e Don Camillo, dando anche lettura di alcuni brani di Guareschi nei quali con la consueta ironia sono stati messi in evidenza alcuni aspetti intrinsecamente contraddittori del “diritto” di abortire.
Con l’intervento del magistrato Giacomo Rocchi su «La vera natura della legge 194» l’indagine si è spostata sugli aspetti giuridici del dramma dell’aborto: con un’attenta analisi di tale legge, che ha esaminato i risultati raggiunti, i modi di applicazione e la sua interpretazione e ricezione, Rocchi ne ha dimostrato l’intrinseca e inemendabile malvagità.
È seguita poi la testimonianza «Quel che non viene donato va perduto. Cronache di una famiglia normale». Gli sposi Elisa e Cesare ci hanno portato l’esempio concreto, insieme ai loro otto figli Carlotta, Giuditta, Maria Sofia, Pietro, Gregorio, Agostino, Filippo e Costantino, di cosa concretamente è il Vangelo della vita (nonché di come funziona il metodo Billings).
È stato poi presentato da Maria Sole Martucci il “Manuale per una pastorale pro-vita” di Brian Clowes, sottolineando come possa essere d’aiuto per tutti coloro che sono impegnati a vari livelli nella difesa della vita umana, in quanto va a esaminare anche i casi più complessi e difficili, come la gravidanza ectopica.
La prima giornata si è conclusa con la recita del Rosario per i bimbi non nati, coordinato dall’associazione “Ora et labora in difesa della vita”, da anni impegnata in preghiere davanti agli ospedali italiani dove si operano gli aborti.
Il giorno dopo il bioeticista padre Giorgio Carbone, parlando di «Pillole abortive e “revearsal Ru486”» ha mostrato il funzionamento delle pillole abortive e anticoncezionali. Da questa attenta analisi è emerso come le pillole anticoncezionali abbiano molto spesso anche una finalità abortiva, quando la prima dovesse fallire. Viene così confermato, anche a questo livello, lo stretto legame tra contraccezione e aborto già illustrato nel primo intervento del convegno.
Vittoria Criscuolo e Susanna Primavera hanno messo in luce un aspetto in genere poco considerato, ossia «Il padre di fronte all’aborto e al bimbo». Dal loro intervento è emersa la grande novità portata dal cristianesimo rispetto ai tempi pagani, nei quali il padre aveva diritto di vita e di morte sui propri figli, diritto oggi trasferito dalla legge 194 nelle mani della madre.
Infine l’assemblea dei soci del Comitato ha ribadito di voler proseguire la strada intrapresa e di voler continuare a essere con coraggio, determinazione e gioia , “Pro-life insieme”. È anche emersa l’amicizia speciale nella verità tra i membri del Comitato “Pro-life insieme” e la disponibilità ad accogliere tutte le associazioni, tutti i gruppi, i singoli volontari per continuare nell’opera di cambiamento della mentalità abortista; tutti sono invitati a partecipare e a collaborare con il Comitato “Pro-life insieme”.
*Sacerdote, presidente del Comitato “Pro-life insieme”
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