sabato 29 aprile 2023
L'uomo in 15 anni ha ceduto i suoi gameti a decine di cliniche e clienti privati. Ora sarà multato per ogni ulteriore bambino generato
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Jonathan ora si deve fermare. Non potrà più proseguire la sua "attività" pena una multa salatissima. Centomila euro per ogni nuovo nato: rischia quindi di costare caro al donatore seriale la sua inesauribile voglia di paternità, seppure senza alcuna responsabilità genitoriale. Jonathan M. infatti ha generato in 15 anni dai 550 ai 600 bambini, donando i suoi gameti a decine di banche del seme e clienti stranieri, in patria e all'estero. L'uomo, un musicista 41 anni, è stato denunciato da una donna, diventata madre nel 2018 grazie al suo materiale biologico, indignata del fatto che la figlia avrebbe potuto, in futuro, innamorarsi di qualcuno che in realtà poteva essere un fratello. La donna ha avuto il supporto della Fondazione Donorkind, un ente che tutela i diritti dei bambini nati attraverso la donazione di gameti. «Se avessi saputo che il mio donatore aveva già concepito oltre 100 bambini (nel 2018, ndr) non lo avrei mai scelto», ha fatto sapere la donna.

Il Tribunale dell'Aja, quindi, ha dato lo stop a Jonathan: non solo non potrà più donare il suo seme, ma nemmeno contattare futuri genitori o di "pubblicizzare i suoi servizi" attraverso i suoi canali social.

Più di 100 figli di Jonathan sono nati in strutture olandesi, benché il limite fissato per legge sia 25, distribuiti su 12 famiglie. Ma l'uomo ha donato i gameti ad altre cliniche che li hanno distribuito a numerosi indirizzi privati del Paese. Secondo il tribunale distrettuale di Amsterdam, il donatore "ha deliberatamente disinformato i futuri genitori sul numero dei figli che aveva già generato in passato". "Tutti questi genitori si trovano ora di fronte al fatto che i loro bambini fanno parte di un'enorme rete famigliare, con centinaia di fratellastri, che non hanno scelto". Secondo la corte, è "sufficientemente plausibile" che questo possa avere conseguenze psicosociali negative per i bambini con problemi relativi all'identità ma anche al rischio di incesto. "E' quindi nel loro interesse che questa rete di parentela non venga estesa ulteriormente".

L'uomo era già nella lista nera dei donatori dal 2017, quando si seppe che aveva concepito oltre 100 bambini. In quell’occasione la Società olandese di Ostetricia e Ginecologia aveva chiesto che tutte le banche dello sperma e le cliniche smettessero immediatamente di usare il suo materiale genetico. Ma è accertato che ha continuato a operare all’estero, sicuramente in Danimarca e in Ucraina, e anche online, su siti frequentati da aspiranti genitori che per qualche motivo non desiderano le intermediazioni delle cliniche, e reclutando clienti anche attraverso i social, usando pseudonimi e profili falsi.


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