martedì 21 maggio 2024
Mentre arrivano i dati con il nuovo aumento dei casi, il Paese scopre il fenomeno della morte ottenuta attraverso sostanze letali diffuse da una cooperativa di sostegno per aspiranti suicidi
In Olanda il processo per l’eutanasia “fai da te” con un conservante
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La leader del partito olandese Cristiani Uniti, Mirjam Bikker, ha presentato in Parlamento una mozione per aprire uno studio sul preoccupante aumento dei casi di eutanasia nei Paesi Bassi, sulla base del documento inviato alle due camere dalla Commissione Rte, chiamata a decidere, a morte avvenuta, se sono state rispettate tutte le norme della legge che dal 2002 regola questa pratica.
Nel 2023 sono morte per eutanasia 9.068 persone, con un aumento del 4% rispetto al 2022 (8.720). Nel 2021 erano state 7.666. Nel 2020, 6.938. In aumento i casi per patologie psichiatriche (138 nel 2023, 115 nel 2022). Per cinque decessi esiste il sospetto che non sia stato seguito il dettato della legge: due erano minorenni, sotto i 16 anni. In aumento la doppia eutanasia in contemporanea: 33 coppie nel 2023, erano 29 nel 2022.

La mozione è stata accolta dal ministro Pia Dijkstra, che si occupa del settore inerente l’assistenza medica all’interno del Ministero della salute. Fransien van ter Beek, presidente del Centro per la libera eutanasia Nvve, ha avanzato dubbi sulla spesa per la ricerca. «Questo incremento di casi – ha scritto – è semplicemente da attribuirsi alla vita che si è allungata, per cui l’anziano si confronta con il deperimento del proprio corpo, con l’aggiunta di affezioni invalidanti che non accetta. Inoltre le persone si fanno sempre meno influenzare da princìpi religiosi». Sempre secondo Nvve, «nella società moderna viene sempre più accettato il fatto che la regia della propria morte dovrebbe essere una scelta esclusivamente personale».

Nel frattempo è appena cominciato, nel tribunale di Arnhem, il processo che vede imputate sette persone responsabili di aver causato la morte di molti individui vendendo loro la tristemente famosa polvere letale “Middel X”, soprattutto via internet, quindi con una distribuzione su larga scala. Si parla di 640 confezioni (accertate). Due imputati appartenevano alla Cooperativa Clw (“L’ultima volontà”), nata nel 2017 per sostenere gli aspiranti suicidi nel compimento della loro decisione, con 3.000 iscritti iniziali, cresciuti nel 2021 fino a 27.500. Il pubblico ministero ha parlato di associazione a delinquere, in quanto si tratta di commercio di un conservante naturale, ovviamente proibito se elaborato e diffuso come strumento di morte. Peraltro sembra che tale sostanza potrebbe essere dannosa per chi si trova vicino alla persona che l’assume.

Durante la prima udienza alcuni parenti delle vittime sono usciti dall’aula, non riuscendo più a reggere la pena per la descrizione della morte dei loro cari, avvenuta in modo «estremamente doloroso», come ha spiegato il pm. Una di loro è stata intervistata dall’emittente televisiva Hart van Nederland: si tratta di Mado Holthuis, la cui madre, «depressa da una vita», a 78 anni aveva chiesto l’eutanasia, senza ottenerla. Si era allora rivolta alla Cooperativa Clw, ricevendo la polvere mortale, con «la rassicurazione che si sarebbe liberata da ogni angoscia in breve tempo, senza sofferenza». «Invece non è stato così – ha detto sua figlia –: evidentemente loro stessi non erano sicuri che il risultato sarebbe stato quello ipotizzato. Ho visto mia madre fare da cavia: non è affatto uscita dalla vita velocemente, come le avevano promesso. E neanche si è trattato di una “zachte dood,” (termine olandese che significa “dolce morte”). Al contrario, è stato terribile. Alla fine ho dovuto chiedere aiuto al medico di famiglia, non sapendo più cosa fare». La sentenza è prevista per il 2 luglio.

Nel 2023 sono stati registrati nei Paesi Bassi 1.885 i suicidi, in media 5 al giorno. Stabili quelli di adulti, mentre purtroppo dal 2013 sono aumentati del 17% i suicidi fra i giovani sino a 30 anni di età. I media olandesi stanno seguendo con molta attenzione il processo in corso sulla povere letale per suicidarsi chiamata “Middel X”. Sul banco degli imputati sette persone, con l’accusa di associazione criminale per averla venduta su internet; due anche per il loro intervento attivo nella fase di assunzione. Il web magazine “Rotterdam Vandaag & Morgen” ha pubblicato alcune tragiche storie che fanno riflettere. La prima, tratta dal dossier della polizia, è quella di un uomo di 26 anni che aveva acquistato il prodotto utilizzandolo secondo le istruzioni, ma non era morto. Dopo parecchi giorni in rianimazione si era ripreso, «ritenendosi fortunato per essere ancora al mondo». Una donna di 28 anni, dopo averla ingerita, si era pentita; aveva compreso che voleva continuare a vivere. Pertanto aveva chiamato l’ambulanza, purtroppo arrivata troppo tardi.

Un altro drammatico episodio riguarda una signora che l’aveva ordinata per usarla in futuro, riponendola in un cassetto. Suo figlio di 43 anni ne era a conoscenza. Un giorno, tornando a casa, la donna l’ha trovato agonizzante: l’aveva usata per sé stesso. Non si è salvato. Infine non possiamo dimenticare il caso di Kimena Knol, una brava ragazza di 19 anni, scomparsa nel 2018, di cui ci siamo occupati in passato. Kimena si era rivolta alla Cooperativa Clw per avere il veleno che poi l’ha portata alla morte. I suoi genitori, Randy e Caroline, si sono battuti strenuamente affinché la Clw venisse sciolta e perseguita. Ora hanno espresso una triste soddisfazione per il fatto che finalmente il processo è iniziato, auspicando una condanna severa per tutti: «Se non fosse stato per loro, che l’hanno aiutata a uccidersi in un momento di debolezza, procurandole il mezzo necessario – hanno dichiarato – nostra figlia sarebbe ancora viva».

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