martedì 22 ottobre 2024
L'Irccs Fatebenefratelli mette a punto marcatori che consentono di calibrare meglio la terapia sulle effettive esigenze della persona. Un impegno che si estende a tutto il fronte dei disturbi psichici
Farmaci e salute mentale, un modello per prevedere la risposta dei pazienti
COMMENTA E CONDIVIDI

Poter prevedere la risposta di un paziente all’assunzione di un farmaco aiuta il medico. Ora è più semplice farlo, grazie agli studi dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia che, nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Salute mentale, ha promosso un convegno al Centro Paolo VI di Brescia.
«Rafforzare il rapporto tra ricerca, innovazione e cure sanitarie è la missione di un Irccs – dice Roberta Ghidoni, Direttrice Scientifica del Fatebenefratelli di Brescia–. Quest’anno abbiamo voluto mettere in luce gli aspetti più innovativi riguardanti la ricerca nell’ambito della prevenzione della diagnosi e del trattamento dei disturbi psichici. Nei Paesi Ue una persona su sei è affetta da problemi di salute mentale: un nuovo approccio intersettoriale a questi problemi è necessario. Così come è fondamentale saper riconoscere i molteplici fattori di rischio e promuovere una buona salute mentale attraverso la prevenzione e l'individuazione precoce».
L’evento bresciano, centrato sul rapporto tra mente e corpo, è stato valorizzato dall'intervento della capitana della Nazionale Italiana di pallavolo femminile, oro olimpico Parigi 2024, Anna Danesi. Si è parlato di innovazione e futuro della salute mentale, focalizzando le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali, le scoperte nel campo della farmacoterapia, gli approcci della psicoterapia e l’importante ruolo che l’attività fisica riveste per il benessere individuale, cercando di coniugare i risultati della ricerca scientifica con le esigenze e le priorità della pratica clinica.
«Uno dei problemi dei medici – spiega Annamaria Cattaneo, Responsabile del Laboratorio di Psichiatria biologica, nonché vice-direttrice scientifica dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia, docente associato di Farmacologia dell’Università di Milano – è quello di prevedere la risposta del paziente al trattamento farmacologico in caso di depressione: a oggi un’alta percentuale non risponde subito al primo farmaco somministrato e ciò prolunga e complica il decorso. Nell’ambito di uno studio che si conclude a dicembre abbiamo misurato diversi marcatori che permettono di predire la risposta. Ad esempio, se un paziente con depressione resistente presenta marcatori dell’infiammazione elevati, l’aggiunta di un farmaco anti-infiammatorio, oltre a un anti-depressivo, è in grado di migliorare la sintomatologia».
Molti altri i temi nell’agenda dell’Irccs di Brescia, trattati nell’appuntamento scientifico: tra essi, classificazione e fattori di rischio degli usi problematici della rete, il ruolo degli psichedelici in psichiatria, i nuovi farmaci per il trattamento del paziente con disturbi dello spettro schizofrenico, attività fisica e salute mentale, innovazioni in psicoterapia, intelligenza artificiale in medicina, l’innovazione dell’apprendimento profondo, il sistema immunitario come target per il trattamento della depressione, la riabilitazione psichiatrica, i disturbi cognitivi nella schizofrenia, eventi di vita traumatici e disturbi mentali.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI