Il disordine informativo, che il libro di Fabrizio Mastrofini dal titolo Followers contro. Twitter scompiglia la Chiesa (Marcianum Press, Venezia, 2023, pp. 192, euro 18) mette a tema, è quella precisa strategia che diffonde informazioni false, per screditare persone con ruoli pubblici, ma anche enti e istituzioni. E attraverso i social media, luoghi in cui le notizie vengono ripetute e moltiplicate, non si riesce quasi più a distinguere il falso dal vero e dal verosimile. Quando è applicato per fini economici o politici, il disordine informativo ha pesanti ripercussioni sulla tenuta democratica e sulla capacità di prendere decisioni basate su presupposti verificati. È un fenomeno che agisce in Occidente ma non solo, e vale anche per la religione, nel momento in cui – ad esempio nel Pontificato di papa Francesco – l’impegno contro l’ingiustizia, il sottosviluppo, il disastro ambientale, si scontra con rilevanti interessi politici e finanziari. E allora il disordine informativo si mette all’opera per screditare i sostenitori di una diversa visione del mondo e dei rapporti sociali. La situazione è messa a fuoco in questo libro, che prende come punto di partenza la Chiesa sotto il Pontificato di papa Francesco. Dal punto di vista teorico il volume mette a fuoco le caratteristiche del disordine informativo. Dal punto di vista pratico, è il primo studio che fa vedere in che modo il disordine informativo prende di mira un Dicastero della Santa Sede quale è la Pontificia Accademia per la Vita, in cui l’autore lavora in prima persona nel dirigerne la comunicazione.
E nel libro viene mostrato in azione il disordine informativo con l’aiuto di un caso concreto ed emblematico su Twitter, di cui si forniscono tutte le coordinate di analisi. Come fa notare monsignor Vincenzo Paglia, che della Pontificia Accademia per la Vita è il presidente, “nel cambiamento d’epoca in cui siamo immersi, nella polarizzazione, nella proliferazione dei social media, la Chiesa ha bisogno di strategie comunicative all’altezza dei tempi e delle sfide, capaci di informare e formare”. Nella prefazione il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, sottolinea come al giorno d’oggi “il problema diventa una interpretazione consapevole e responsabile del dato”. Nella postfazione Fabio Bolzetta – presidente del Weca, associazione WebCattolici Italiani – sottolinea l’importanza di “lavorare per una bioetica dell’informazione e della comunicazione globale all’interno di una progettualità condivisa che includa anche le teorie e le tecniche della comunicazione di crisi”. Il volume riporta consigli concreti su come difendersi e svelare i meccanismi del disordine informativo ed è arricchito da un’ampia bibliografia e un indice analitico. Il riferimento è quanto ha scritto papa Francesco nell’ultimo messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: “in un periodo storico segnato da polarizzazioni e contrapposizioni – da cui purtroppo anche la comunità ecclesiale non è immune – l’impegno per una comunicazione ‘dal cuore e dalle braccia aperte’ non riguarda esclusivamente gli operatori dell’informazione, ma è responsabilità di ciascuno”.