Solo mettendo al centro la celebrazione della vita che si apre al "totalmente altro" di Dio il Vangelo raggiungerà ogni popolo e ogni nazione fino agli estremi confini. Così, alla luce della vicenda di Cristo, potrebbe essere riletta l'eredità profetica di san Zaccaria, voce della ricostruzione, che operò in mezzo a Israele dopo il rientro dall'esilio babilonese alla fine del VI secolo a.C. Il forte richiamo al tempio e a ciò che lì vi si celebrava, serve a Zaccaria per ricordare agli israeliti che solo ricordando l'antica relazione con Dio si può pensare di costruire un futuro. Solo così la fede autentica può raggiungere anche chi è lontano, ai popoli pagani, a chi non conosce il volto amorevole del Creatore. Zaccaria apparteneva alla tribù di Levi e nel libro che porta il suo nome parla, riporta la profezia del Messia a cavallo di un asinello, poi ripresa nel Nuovo Testamento.
Altri santi. Sant'Onesiforo, discepolo di san Paolo e martire (I sec.); Sant'Eleuterio di Spoleto, abate.
Letture. Col 1,15-20; Sal 99; Lc 5,33-39.
Ambrosiano. 1Gv 2,18-29; Sal 143 (144); Lc 16,19-31.
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