Il giusto vivrà per la sua fede: dietro a questa semplice affermazione c'è la storia del popolo d'Israele e poi della Chiesa. È la ricerca di un nuovo mondo, un nuovo “regno”, che porta l'umanità al cospetto della Croce di Cristo, ma è lì sul Golgota che è chiesto il più grande atto di fede, l'unica via per la salvezza. Il primo a incidere queste parole nella tradizione che unisce Antico e Nuovo Testamento fu il profeta Abacuc, autore di uno dei libri canonici più brevi. Assenti i suoi dati biografici, ma gli esperti lo collocano alla fine del VII secolo a.C., nel momento tragico che ha anticipato la deportazione babilonese. Dare spazio nel martirologio a questo profeta significa riflettere sull'importanza di sapersi fidare e affidare a Dio soprattutto nei momenti più bui e difficili, quando si sarebbe tentati di abbandonare qualsiasi fede.Altri santi. San Cromazio d'Aquileia, vescovo (335-408); beato Giovanni di Ruysbroeck, canonico regolare (1293-1381).Letture. Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24.Ambrosiano. Ger 3,6a;5,25-31; Sal 102; Zc 6,9-15; Mt 15,1-9.
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