Vescovo, martire, dottore dell’unità e difensore della fede autentica
mercoledì 28 giugno 2023
Ed eccolo, il passaggio fondamentale della trasmissione della fede nella storia: lo troviamo nell’opera e nell’eredità dei primi padri, i discepoli degli apostoli e i loro immediati successori. Lo troviamo nella preziosa opera di sant’Ireneo di Lione, che proprio da un discepolo degli apostoli, san Policarpo, raccolse il patrimonio della fede e si rese conto della necessità di offrirlo al mondo in una forma strutturata, approfondita, argomentata, pensata. Il rischio concreto al suo tempo era quello della deriva verso eresie e ideologie lontane dall’autentico annuncio di Cristo Risorto. Originario forse di Smirne, crebbe nella fede grazie a san Policarpo, a sua volta formatosi alla “scuola” dell’apostolo Giovanni. Nell’anno 177 Ireneo divenne vescovo di Lione, in Gallia, dove s’impegnò per diventare un compagno di cammino autorevole della comunità affidatagli. A Lione, infatti, fu chiamato a succedere a san Potino, vescovo novantenne ucciso durante la persecuzione, e si trovò di fatto a essere l’unico vescovo in tutta la Gallia, terra di cui imparò le lingue per poter portare il Vangelo alle popolazioni locali. Nei suoi cinque libri «Adversus Haereses» appare chiara non solo la sua abilità da apologeta ma anche il profilo del buono e saggio pastore, preoccupato di coloro che seguono la strada sbagliata. Morì nel 202. Nel 2022 papa Francesco lo ha dichiarato dottore della Chiesa, con il titolo di «Doctor unitatis». Altri santi. San Paolo I, papa (VIII sec.); santa Vincenza Gerosa, vergine (1784-1847). Letture. Romano. Gen 15,1-12.17-18; Sal 104; Mt 7,15-20. Ambrosiano. Dt 16,18-20;17,8-13; Sal 24 (25); Lc 7,11-17. Liturgia vigilare vespertina della solennità dei santi Pietro e Paolo apostoli. At 11,1-18; Gal 2,1b-2.6c-9a; Mt 16,13-19. Bizantino. Rm 15,7-16; Mt 12,38-45. t.me/santoavvenire
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