Un pastore locale con il "cuore universale": san Venerio di Milano è un modello non solo per diaconi, preti e vescovi di oggi ma anche per ogni singolo battezzato, chiamato a guardare all'umanità intera come il popolo di sorelle e fratteli con cui condivide il cammino verso Dio. Venerio aveva avuto come guida sant'Ambrogio, al cui capezzale si trovò al momento della morte il 4 aprile 397 e di cui divenne secondo successore nel 400 dopo Simpliciano, restando alla guida di Milano forse fino al 408 o 409. Nel 401 ricevette una richiesta di sostegno da Cartagine, che soffriva la mancanza di vocazioni sacerdotali e così Venerio decise di inviare alla Chiesa africana un gruppo di preti e diaconi. In queto gruppo, scelti tra i migliori, c'era anche Paolino, che scrisse poi la prima vita di sant'Ambrogio su invito di sant'Agostino. Venerio, inoltre, assieme a papa Innocenzo I e a Cromazio di Aquileia appoggiò san Giovanni Crisostomo, esiliato da Costantinopoli perché aveva osato condannare la corruzione della corte imperiale.
Altri santi. San Pietro Nolasco, fondatore (1182 ca.-1249); san Francesco de Montmorency-Laval, vescovo (1623-1708).
Letture. Romano. At 15,7-21; Sal 95; Gv 15,9-11.
Ambrosiano. At 17,1-15; Sal 113B (115); Gv 12,37-43.
Bizantino. At 14, 20b-15,4; Gv 9,39-10,9.
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