Per la sua Boemia fu sovrano e padre nell'autentica fede
sabato 28 settembre 2019
Il Vangelo è il fondamento dell'autentica libertà, la radice di una società in cui la dignità di ogni essere umano è garantita, custodita e valorizzata. Per questo ideale morì san Venceslao, sovrano boemo e martire vissuto nel X secolo. Era nato a Praga forse nel 907, in un tempo in cui nella sua terra la fede cristiana era osteggiata dalla forte presenza pagana. Figlio del duca di Boemia, fu cresciuto alla luce del Vangelo dalla nonna paterna, Ludmilla. Dopo la morte del padre Venceslao si ritrovò, giovanissimo, a governare, impegnandosi, tra l'altro, a diffondere la fede. La sua opera di evangelizzazione, però, trovò l'opposizione della nobiltà pagana, che trovò un appoggio nel fratello di Venceslao, Boleslao. E fu proprio quest'ultimo, assieme a un gruppo di sicari ad attaccare Venceslao una mattina dell'anno 935, mentre si recava in chiesa a Stara Boleslav.
Altri santi. Santi Lorenzo Ruiz di Manila e 15 compagni, martiri (XVII sec.); beato Bernardino da Feltre, religioso (1439-1494).
Letture. Zc 2,5-9.14-15; Ger 31; Lc 9,43-45.
Ambrosiano. 2Pt 3,10-18; Sal 96 (97); Lc 20,1-8.
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