Una vocazione all'universalità
domenica 6 maggio 2018
La Chiesa milanese, che ha imparato alla scuola di sant'Ambrogio a coniugare teologia, pastorale e carità, ha nella sua identità anche un'antica chiamata all'universalità. Lo testimonia la figura di san Venerio, che nel 400 fu il secondo successore di sant'Ambrogio, dopo Simplicaino, alla guida della chiesa di Milano. Il suo episcopato, durato probabilmente fino al 408 o 409, fu aperto al mondo: nel 401 ricevette una richiesta di sostegno da parte della comunità di Cartagine, alla quale mancavano sacerdoti. Venerio inviò alla Chiesa africana un gruppo di preti e diaconi, tra i quali vi era anche Paolino, che, su richiesta di sant'Agostino, scrisse poi la prima vita di sant'Ambrogio. Determinante, poi, fu l'appoggio di Venerio a san Giovanni Crisostomo, esiliato da Costantinopoli a causa della condanna contro la corruzione della corte imperiale.
Altri santi. San Pietro Nolasco, fondatore (1182 ca.-1249); san Francesco de Montmorency-Laval, vescovo (1623-1708).
Letture. At 10,25-27.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17.
Ambrosiano. At 26,1-23; Sal 21; 1Cor 15,3-11; Gv 15,26-16,4.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI