Una comunità davvero autorevole segue la strada di Dio senza sconti
martedì 17 ottobre 2023
Totalmente abbandonato a Dio a tal punto da guardare con amore alle belve che l’avrebbero ucciso, perché incolpevoli della violenza voluta dagli uomini. È drammaticamente attuale la testimonianza di sant’Ignazio di Antiochia, un padre dell’età apostolica la cui eredità rappresenta un fondamento prezioso per la Chiesa ancora oggi. La sua è la storia di un vescovo in catene che, scrivendo a sette diverse comunità cristiane, invita a testimoniare la fede fino in fondo, senza sconti, indicando la strada per costruire una Chiesa autorevole e illuminando i punti fondamentali della fede. Cresciuto in ambiente pagano, Ignazio fu convertito al cristianesimo da san Giovanni evangelista e secondo la tradizione egli fu scelto, secondo successore di Pietro, come vescovo di Antiochia, ma durante il regno dell’imperatore Traiano fu arrestato e condannato a essere sbranato dalle belve. Venne quindi portato da Antiochia a Roma in catene, ma durante il tragitto ebbe l’occasione di inviare sette lettere ad altrettante comunità locali. Questi testi rappresentano una preziosa testimonianza che ci racconta il volto della Chiesa dei primi decenni. Ai fedeli romani, in particolare, chiese di non intervenire in suo favore, perché il martirio sarebbe stato per lui un modo per offrirsi a Dio e mostrare al mondo la grandezza del Vangelo. Il suo martirio si colloca attorno all’anno 107. Altri santi. Sant’Osea, profeta (VIII sec. a.C.); beato Pietro Casani, religioso (1572-1647). Letture. Romano. Rm 1,16-25; Sal 18; Lc 11,37-41. Ambrosiano. Ap 1,10;2,1-7; Sal 7; Mc 3,13-19. Bizantino. Col 1,1-3a.6b-11; Lc 9,23-27. t.me/santoavvenire
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