Non fu facile per sant’Atanasio difendere la purezza dell’ortodossia, perché gli eretici ariani cercarono in tutti i modi di screditarlo personalmente, di attaccarlo e di esiliarlo. Eppure grazie a lui e pochi altri la verità attorno alla natura di Cristo, vero Dio e vero uomo, è giunta fino a noi. Di fronte si trovò i seguaci di Ario, che, forti di un “fascino” supportato anche da studi teologici, ma di fatto privo di ogni fondamento dottrinale, cercavano di annacquare l’identità divina di Gesù, dicendo che egli era “simile” a Dio ma non era Dio. Atanasio, che oggi è ricordato con il titolo di dottore della Chiesa, aveva partecipato al Concilio di Nicea del 325 ed era determinato a difendere la verità tutta intera, senza venire a patti con i compromessi ai quali per un momento cedette pure il Papa. Nato Ad Alessandria nel 295, ebbe come maestro sant’Antonio, di cui scrisse anche una Vita. Nel 328 fu scelto come nuovo vescovo di Alessandria e nei suoi 46 anni di episcopato venne esiliato almeno cinque volte a causa degli attacchi personali, spesso appoggiati da Costantinopoli per ragioni politiche anche dagli imperatori. Fu infine riabilitato da papa Damaso e dall’imperatore Valente. Morì nel 373.
Altri santi. San Felice di Siviglia, martire (IV sec.); sant’Antonino Pierozzi (di Firenze), vescovo (1389-1459).
Letture. Romano. At 9,26-31; Sal 21; 1Gv 3,18-24; Gv 15,1-8.
Ambrosiano. At 7,2-8.11-12a.17.20-22.30-34.36-42a.44-48a.51-5; Sal 117 (118); 1Cor 2,6-12; Gv 17,1b-11.
Bizantino. Eb 13,7-16; Gv 4,5-42.