Alberto è un ragazzino di 16 anni, che dal 2014 si trova in comunità perché i suoi genitori non sono stati capaci di prendersi cura di lui.
E’ un adolescente dolce, che cerca la vicinanza dell’adulto e vorrebbe stabilire una relazione. Ha un carattere tranquillo e metodico, fin troppo abitudinario per la sua età. Manifesta spesso il bisogno di rassicurazioni e di conferme che tutto andrà per il meglio. Quando non è sereno, però, appare sfiduciato, tende a fissarsi sull’ordine e fa fatica ad accettare gli imprevisti che nella vita accadono.
Quando ha iniziato a manifestare atteggiamenti compulsivi, per un breve periodo di tempo ha assunto degli antidepressivi: per mettere a tacere il suo disagio Alberto si lavava continuamente le mani al punto da riportare escoriazioni e dermatiti. Quando instaura una relazione resta sempre sulle sue, ma, se viene incoraggiato, è gratificante e stimolante, collaborativo e tenero.
Ha una grande passione per le auto da corsa, in particolare per la Formula Uno. A scuola frequenta il terzo anno di un istituto tecnico e si impegna molto.
I professori gli sono affezionati e lo incoraggiano, ma tra i coetanei è facilmente vittima di episodi di bullismo. Per difendersi segnala i comportamenti devianti dei compagni, il che lo pone chiaramente ancora più in contrapposizione con loro. Per questo il servizio sociale che lo segue gli ha prospettato un cambio di comunità, inserendolo in una con ragazzi della sua età, se non si riuscirà a individuare una famiglia affidataria. In questa occasione Alberto ha pianto e urlato che vuole una famiglia.
Per Alberto si cerca una famiglia affidataria nel territorio lombardo: una coppia preferibilmente senza figli coetanei o anche un single.
Info: Progetto affido L'Albero della Vita, tel. 331.3316525; e-mail: affido@alberodellavita.org
Dieu ha solo due anni, non lasciamolo solo
La Repubblica Centrafricana è stremata dalla guerra civile iniziata nel 2013 e che continua a portare lutti, fame, paura tra la gente.
E forse è stata proprio l’esasperazione che ha condotto i genitori del piccolo Dieu, di appena due anni, ad abbandonarlo per strada, magari con la speranza che qualcuno potesse trovarlo e prendersene cura. Non lo sappiamo perché di loro si sono perse le tracce, ma ancora una volta gli operatori dell’orfanotrofio “Enfants de Grace” hanno contattato la ong Coopi, con cui collaborano attraverso il programma di sostegno a distanza dal 2006, per comunicare il suo arrivo nella struttura.
O meglio nella casa di Gilberthe, una villa a due piani che questa cittadina francese ha deciso di mettere a disposizione dei bambini di Bangui, rimasti soli senza casa e famiglia. Oggi l’orfanotrofio guidato dalla stessa Gilberthe, affiancata da operatori specializzati, accoglie circa 40 bambini, offrendo loro cibo, cure e amore come in una grande famiglia allargata.
Questo è possibile grazie alle tante persone che dall’Italia hanno deciso di sostenere a distanza uno di questi bambini e ora anche Dieu è tra questi.
Il bambino non sta bene, è gravemente malnutrito e ha un’infezione cutanea. E’ importante che riceva tutto il sostegno necessario affinché possa rimettersi in forma, e l’anno prossimo, quando starà bene, potrà cominciare la scuola materna.
Attraverso il sostegno a distanza (300 euro l’anno) riceverà le cure di cui ha bisogno, gli verranno garantiti pasti nutrienti e crescerà in un ambiente sicuro e protetto.
Info: Coopi, tel.: 02.3085057 (Iris), e-mail: sostegnoadistanza@coopi.org,