Ucciso per la sua fede e protettore della gola
martedì 3 febbraio 2015
Per tutti è il protettore della gola, perché la tradizione gli attribuisce la guarigione miracolosa di un bambino nella cui gola si era conficcata una lisca di pesce. In realtà, san Biagio, che secondo gli agiografi fu medico e poi vescovo di Sebaste, in Armenia, ci ricorda che anche in una società libera il Vangelo è vittima di incomprensioni, emarginazione, violenze. Nel 313 l'editto di Milano firmato da Costantino e Licinio concedeva libertà a tutti i culti, compreso il cristianesimo, ma ciò non determinò la fine delle persecuzioni. San Biagio, infatti, venne torturato e ucciso nel 316, forse a causa di dissidi locali, generati anche dallo scontro tra gli stessi Costantino e Licinio. Le sue reliquie nell'VIII secolo giunsero a Maratea e su di esse venne eretta una chiesa. Attorno al suo culto sono sorte diverse tradizioni popolari.Altri santi. Sant'Oscar (Ansgario), vescovo (800-865), beata Maria Elena Stollenwerk, religiosa (1852-1900).Letture. Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43. Ambrosiano. Sir 39,12-22; Sal 32; Mc 6,1-6a.
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