La nostra Patria è il Cielo, là saremo trasfigurati, là non ci sarà nessuna bruttezza, nessuna ferita, nessun ostacolo all'amore vero. Quell'amore che san Damiano de Veuster testimoniò fino alla fine in mezzo ai lebbrosi, diventando uno di loro e portando a ognuno di essi un pezzo di quella speranza che lui stesso traeva dal Vangelo. Giuseppe (questo il nome di Battesimo) era nato da contadini fiamminghi nel 1840, penultimo di otto fratelli e sorelle. In erano già tre quelli che avevano scelto la vita consacrata e anche lui decise di entrare tra i sacerdoti dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Pronunciò i voti nel 1860 prendendo poi il posto del fratello Pamphile – anch'egli nella stessa congregazione – che non poté partire missionario. Nel 1864 Damiano arrivò a Honolulu, dove divenne prete. Nel 1873 arrivò a Molokai, l'isola dei lebbrosi, dove si dedicò anima e corpo ad assistere e consolare i malati. Morì di lebbra nel 1889.
Altri santi. San Marone, martire (I sec.); san Paterno di Avranches, vescovo (VI sec.).
Letture. At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2,1-5; Lc 24,35-48.
Ambrosiano. At 16,22-34; Sal 97; Col 1,24-29; Gv 1,1-11a.
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