Una fine ingloriosa agli occhi del mondo, una testimonianza di radicale fedeltà alla vita stessa agli occhi del Vangelo: la storia delle due martiri sante Rufina e Seconda mette in luce tutta la difficoltà di far capire all'umanità il senso del messaggio del Risorto. Quella che appare una sconfitta, infatti, in realtà è una vittoria, è un modo per affermare la verità. La tradizione colloca la loro morte attorno all'anno 260 e le vuole sorelle. Entrambe fidanzate, videro i loro promessi sposi abiurare la fede cristiana per paura della persecuzione. Gli uomini allora tentarono di fare tornare al paganesimo anche Rufina e Seconda, che però non ne vollero sapere. Per questo furono denunciate, catturate e, dopo essere state condannate, furono condotte sulla via Cornelia, al decimo miglio, dove vennero uccise: Rufina venne decapitata e Seconda bastonata a morte.
Altri santi: San Pietro (Vincioli) da Perugia, monaco (X-XI sec.); san Canuto IV, re di Danimarca (1040-1086).
Letture: Os 8,4-7.11-13; Sal 113B; Mt 9,32-38.
Ambrosiano: Gs 24,1-16; Sal 123; Lc 9,46-50.
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