Un consiglio ai giovani: chi è portato alla scrittura si butti sul poliziesco e sul giallo, o romanzo nero che dir si voglia. Prima o poi qualcuno avrà bisogno di nuove storie per tradurle in tv. Ormai gli sceneggiatori stanno dando fondo a interi scaffali dove si allineano Camilleri, De Cataldo, Malvaldi, Manzini.... Tanto per restare in Italia. Se poi andiamo oltre Oceano, altro che scaffali: intere biblioteche. Chissà se Maurizio De Giovanni quando nel 2005 partecipò per gioco a un concorso riservato a giallisti emergenti immaginava che uno dei suoi futuri personaggi, l'ispettore Lojacono, sarebbe approdato in prima serata su Rai 1 interpretato da un attore di tutto rispetto come Alessandro Gassman? Forse no, ma ormai con I bastardi di Pizzofalcone (regia di Carlo Carlei) ci è arrivato. Come lui, ci potrebbero arrivare altri, anche se, dobbiamo riconoscerlo, le sue storie non sono niente male. Fosse solo per il fascino di una Napoli fatta di vicoli, quartieri popolari e personaggi autentici, ma anche di lungomare, antichi palazzi aristocratici e personaggi infidi. Una città dove la follia, la passione, la rabbia, il rancore, la vendetta, si mescolano sempre. La serie tv in sei prime serate (per il momento il lunedì e il martedì) è prodotta da Clemart Srl in collaborazione con Rai Fiction, realizzata da Massimo de Martino, ed è tratta dalla saga letteraria dello scrittore napoletano che narra le vicende umane di un gruppo di poliziotti dell'immaginario commissariato di Pizzofalcone (quartiere che però esiste realmente) allontanati da altri commissariati per motivi disciplinari. Ma una serie di delitti li costringe a collaborare e a ritrovare la passione per il proprio lavoro. Un sentimento di rivalsa che lega otto persone completamente diverse fra loro, che in comune hanno vite private complicate, qualche segreto più o meno da nascondere (comprese tendenze sessuali per dare un tocco di “modernità”), ma che sono di fatto poliziotti nel sangue. E tra loro, come tanti personaggi del genere, Lojacono ha un'aria scapestrata, ma il fiuto e l'intuito per risolvere i casi. Insomma, gli stereotipi non mancano, ma la storia e il gruppo funzionano. Il pubblico di Rai 1 apprezza: esordio lunedì con quasi sette milioni di telespettatori e uno share ben superiore al venticinque per cento.
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