Strumenti dell’amore che ci rende tutti fratelli
martedì 12 marzo 2024
La fede cambia la storia e costruisce un mondo in cui nessuno è lasciato solo, perché alla luce Risorto ci scopriamo tutti fratelli. Da questa consapevolezza nella vita di san Luigi Orione nacque la spinta a farsi carico degli ultimi e di chi aveva bisogno di un messaggio di speranza. Testimone di carità tra i giovani, i malati, i poveri, i terremotati, don Orione nacque a Pontecurone nella diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872 e a 13 anni entrò fra i Frati Minori di Voghera. Dopo un periodo nell’oratorio di Torino fondato da san Giovanni Bosco, nel 1889 entrò nel Seminario di Tortona. Proseguì gli studi teologici, alloggiando in una stanzetta sopra il duomo. Qui poté avvicinare i ragazzi a cui impartiva lezioni di catechismo, ma la sua angusta stanzetta non bastava, per cui il vescovo gli concesse l’uso del giardino del vescovado. Il 3 luglio 1892 diede vita al primo oratorio intitolato a san Luigi. Nel 1893 aprì il collegio di san Bernardino e nel 1895 divenne prete. Fondò la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità; gli Eremiti della Divina Provvidenza e le Suore Sacramentine: realtà che s’impegnarono su molto fronti, tutti legati dal mandato a essere segno visibile dell’amore di Dio, della carità. Mandò i suoi sacerdoti e suore nell’America Latina e in Palestina sin dal 1914. Morì a Sanremo nel 1940. Altri santi. Sant’Innocenzo I, Papa dal 401 al 417; san Mamiliano di Palermo, vescovo e martire (V sec.). Letture. Romano. Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-16. Ambrosiano. Gen 25,27-34; Sal 118 (119),97-104; Pr 23,29-32; Mt 7,6-12. Bizantino. Aliturgico. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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