Pagine strillate. Titolone a tutta prima pagina sul "Giornale" (14/11) per un pezzo già pieno di incompetenza (cfr qui, 16/11): "Un urlo dall'altare: 'Pagheranno'"! Dunque il cappellano dei soldati di Nasiriyah dall'altare, mentre celebra, "urla" invocando vendetta? Irreale! La risposta migliore, stesso "Giornale", stesso giorno, tre pagine dopo: sette colonne sul vicebrigadiere Coletta, la cui moglie, Margherita, "prendendo un brano del Vangelo di Matteo annuncia il suo perdono: 'Amate i vostri nemici'"! Sempre lei, domenica, anche qui su "Avvenire": "Ho pietà degli assassini, perché non hanno capito che la vita è amore". Titoli urlati, dunque, e anche falsi: davvero brutti! Idem sabato, sempre "Il Giornale", altro titolone di prima pagina: "I caduti in Irak potrebbero essere beatificati"! Riprende, non capendola, un'espressione del cardinale Poletto, che ricordando la beatitudine dei "costruttori di pace" ha parlato di "martirio" e "testimonianza di pace". In redazione non sanno che per beatificare qualcuno la Chiesa guarda -- lo dice anche il proverbio - vita, morte"e miracoli? No. Di più: se le parole del cardinale Poletto sono importanti, e lo sono, come mai domenica - stesso "Giornale" - Malpelo non trova un'altra dichiarazione dello stesso cardinale su certi divorziati un po' disinvolti con l'Eucarestia, che invece altri (p, es. "Stampa", p. 15; "Repubblica", p.16) hanno. Se fa comodo, si cavalca tutto. Torniamo alle "urla", e a cose meno serie. Sul "Messaggero" (15/11) c'è il grido dell'ira leghista contro la Chiesa troppo buonista: "La speranza di fermare l'islam c'è, ed ha un solo nome: Bossi". E non è su "Scherzi a parte"!
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