Dante diceva che il mese di maggio è quello in cui nascono i poeti. Facendo il furbo, mi avvalgo di ciò, essendo io del giorno 2 nel mese delle rose. Su questo periodo si proietta anche il cono stravagante della costellazione del toro. Dunque mi trovo sotto l'ombrello giocoso della astrologica predizione. Segno di terra, cioè tenace, vale a dire testardo. E tutto questo è compatibile. Curiosa è invece la mia modesta natività. I conteggi prevedono la mia nascita il 1° maggio, festa dei lavoratori, allora non ancora di San Giuseppe lavoratore. La ricorrenza aveva, a quel tempo, una forte connotazione politica, prevalentemente comunista. La mia mamma fedelissima di Alcide De Gasperi, non è del tutto contenta che il parto coincida con tale festa. Spera così, con molta emozione, che io disattenda quell'appuntamento. In effetti non sono stato proprio quello che si dice un treno svizzero per la puntualità. Immagino questo feto, peraltro piuttosto robusto, che come un alpinista su una parete di sesto grado cerca di non precipitare. Faccio questa cortesia con una fatica bestia, riesco così a nascere il giorno dopo e lei è contenta. Nato in casa, con il cordone ombelicale al collo, sono mezzo strangolato. Per solidarietà verso i detenuti che si impiccano, celebro ogni anno la giornata dell' impiccato.
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