Ritagli vivi: risaltano su e ti provocano come gli spaghetti di Sordi. Qui due, diversissimi, ma ugualissimi. Il primo dall'"Unità" (5/2, p. 27): "La Chiesa che vorremmo". Scrive Carlo Bernardini, fisico. Lui si professa ateo - è libertà - e non è contento di questa Chiesa perché in essa, come è, c'è "qualcosa di dogmaticamente mostruoso", ma poi con interrogativo retorico fa una sua proposta: "Non sarebbe più utile impiegare preti, frati e suore in servizi sociali che gratificherebbero il loro spirito assai più di quanto non faccia la banale osservanza rituale?" Insomma: vuole "gratificare" preti, frati e suore, e cambiare tutto. A Malpelo pare una "bella pretesa". Secondo ritaglio, diversissimo, ma ugualissimo. E' dal "Foglio" di 15 giorni prima (22/1, p. 3): "La ragione vince, rifare la Chiesa"! Come Gino Bartali: "gli è tutto sbagliato, tutto da rifare!" Il "teologo laico" Vito Mancuso vuole "rifondare il magistero" e la fede - è libertà - e spiega che se oggi tutto non cambia, tutto è perduto per la Chiesa cattolica. Si spiega anche, tra altre cose effimere, facendo due grandi esempi. Uno: poiché, "primo principio della termodinamica, l'energia non si crea, né si distrugge, ma si trasforma" è assurdo parlare di "creazione dal nulla". Due: se si è "abolito" il Limbo, occorre cancellare anche tutta la dottrina del peccato originale. Chiaro? Beh! Come la Chiesa secondo Bernardini. A proposito: l'energia è per forza increata, o può avere una "causa prima"? E come mai la fede cristiana parlava di "peccato originale" secoli prima che qualche teologo "inventasse" il Limbo? C'è libertà? Sì. Ma anche di sorridere.
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