In Toscana si dice "«becco e bastonato», a Napoli «cornuto e mazziato», nel resto d'Italia, in modo molto più raffinato, «oltre al danno la beffa». Ed è proprio al danno che fa riferimento il termine inglese «loss and damage» utilizzato nell'ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per indicare i danni causati dalle trasformazioni dell'ambiente per colpa dei Paesi più industrializzati, che per questo dovrebbero risarcire quelli più poveri, che finiscono appunto per subire i danni maggiori. L'Africa, ad esempio, è responsabile del 3% delle emissioni inquinanti globali, mentre gli africani stanno patendo alcune delle peggiori conseguenze della crisi climatica. Per almeno dieci anni i Paesi poveri hanno implorato le Nazioni Unite di mettere al centro del negoziato proprio il tema dei rimborsi di cui, insieme alle trattative sulla decarbonizzazione, si è occupato ieri sera il settimanale d'approfondimento di SkyTg24 Impact - Soluzioni per una crisi, in onda il martedì alle 20,30. Curato e condotto da Daniele Moretti, con la partecipazione dello scienziato Stefano Pogutz, Impact prova a rileggere in controluce la negoziazione sul cambiamento climatico, svelando i meccanismi che muovono la finanza, approfondendo la transizione energetica e l'impatto sugli ecosistemi. Il linguaggio a volte è un po' tecnico, la conduzione non sempre spigliata, ma in una ventina di minuti, con l'ausilio anche di grafiche in realtà aumentata e l'intervento di esperti, si ha un quadro delle principali questioni legate ai cambiamenti climatici di cui nessuno, adesso, può negare l'evidenza, compresa l'amplificazione delle disuguaglianze sociali. Dopo di che il programma si concentra, come dice il sottotitolo, su cosa sia davvero possibile fare per affrontare il problema.
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