Chi apre il proprio cuore a Cristo saprà cogliere l'immensità della vita divina nella storia e farne una radice viva di cambiamento: questa è la vera rivoluzione cristiana. Un messaggio che oggi la liturgia propone celebrando le due figure degli apostoli Simone e Giuda. È quest'ultimo in particolare che, come riporta il Vangelo di Giovanni, pone una domanda diretta e fondamentale a Gesù: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?". La risposta data all'apostolo Giuda Taddeo (o Giuda di Giacomo) è in realtà un messaggio per l'umanità intera: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". Con Giuda, poi, è ricordato Simone, originario di Cana e soprannominato "lo zelota", probabilmente perché aveva militato tra le fila del movimento che sognava una rivolta violenta contro i Romani per cambiare il destino del suo popolo. Sia Giuda (il cui soprannome Taddeo significa "magnanimo") che Simone per la tradizione morirono martiri, il segno più grande di un amore al quale hanno offerto la propria vita fino alla fine.
Altri santi. San Fedele di Como, martire (III sec.); san Ferruccio di Magonza, martire (III-IV sec.).
Letture. Romano. At 1,12-14; Sal 18 (19); Ef 2,19-22; Gv 14,19-26.
Ambrosiano. Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19.
Bizantino. 1Ts 2,9-14a; Lc 11,14-23.
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