Quando il potere si coniuga con l'intolleranza a farne le spese sono sempre i più deboli, a partire dai più piccoli. Ce lo ricorda la storia di santa Giuditta (o Giulitta), uccisa assieme al figlio a causa della loro fede. Originaria di Iconio, città della Licaonia (oggi in Turchia), Giuditta a causa della persecuzione di Diocleziano, decise di dirigersi verso la Seleucia, preferendo poi proseguire per Tarso, nella Cilicia. Qui però venne fatta arrestare dal governatore romano Alessandro, che tentò in tutti i modi di far abiurare la donna. Il rifiuto di Giuditta provocò l'immediata condanna a morte, sua e del suo piccolo Quirico. Il loro martirio – secondo alcune fonti essi furono arsi vivi, secondo altre la donna fu decapitata dopo aver visto morire il figlio per mano del governatore – si colloca probabilmente nell'anno 304.
Altri santi. San Similiano di Nantes, vescovo (IV sec.); beata Maria Teresa Scherer, religiosa (1825-1888).
Letture. 1Re 19,19-21; Sal 15; Mt 5,33-37.
Ambrosiano. Lv 23,9.15-22; Sal 96; Rm 14,13-15, 2; Lc 11,37-42 / Lc 24,9-12.
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